Festuccia: “La politica è soltanto una passione”
L’Aquila – (intervista di Gianfranco Colacito) – Di Vittorio Festuccia ci parla una signora incontrata per caso, e dice una cosa importante: “E’ una brava persona, sa chi me lo ha detto? I medici, i suoi colleghi”. Ha ragione la signora: è raro che dei colleghi di lavoro parlino bene di qualcuno che appartiene al loro mondo. Ma capita. E’ lo spunto per la nostra intervista ad una “faccia nuova” che scende nell’agone politico, come partecipante alle primarie del centro sinistra.
Più medico o più politico?
—Sono 40 anni che faccio il medico ospedaliero e la politica è solo una passione . Perciò voglio impegnarmi per la mia città .
L’Aquila ha bisogno di facce nuove, ma soprattutto di idee nuove . Anzi, qualcuno dice soltanto di idee, visto che fino ad oggi non se ne sono manifestate molte.>
—Sono d’accordissimo. Penso che le idee forti debbono essere la giusta risposta alle esigenze della città . Ovviamente le persone che le esprimono non possono aver fatto parte della precedente amministrazione.
A chi chiede il consenso per queste primarie, ed eventualmente, per l’elezione a sindaco?>
— A tutti i cittadini aquilani che pensano che io, con il mio lavoro, possa dare un apporto positivo alla nostra città e inoltre divenire un catalizzatore di iniziative concrete proiettate nel futuro.
La sinistra aquilana si è sempre comportata correttamente con lei?
—Penso, semmai, di non aver avuto i giusti riconoscimenti. Qualche scorrettezza l’ho pure registrata.
Le sembra giustificabile in qualche modo che tre anni siano stati gettati completamente via, nella confusione più totale sulla ricostruzione (che non è cominciata)?>
—No. E’ uno dei motivi che mi ha spinto a candidarmi. Penso che si poteva fare di più e meglio. Comunque nei prossimi cinque anni si metteranno le basi, purtroppo in ritardo, come tutti sappiamo, per la vera ricostruzione.
Fa più danno la politica dell’affarismo e del personalismo, o la burocrazia?>
—Il personalismo e l’affarismo sono i comportamenti peggiori. E perciò da respingere. La burocrazia va razionalizzata e controllata perché operi al meglio. La politica pertanto, deve essere una buona politica, quella del “buon governo”.
Le primarie che si faranno sono vere o solo un pretesto per mostrarsi democratici?>
—Sono vere ed io ripeto sempre che tra Cialente e me, al di là dei programmi, c’è un diverso modo di operare e di confrontarsi con la gente. Sono convinto che le primarie rafforzano la democrazia.
La città è in macerie fisiche, sociali e psicologiche. Quale l’urgenza maggiore?>
—Le macerie fisiche, sociali e psicologiche sono da affrontare con la stessa urgenza. Senza una forte spinta sull’economia la città potrà anche essere ricostruita, ma non sarà abitata. Perciò L’Aquila deve diventare un Laboratorio e il governo nazionale deve fare dell’Aquila un punto centrale del suo programma, anche per la ripresa dell’economia nazionale.
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