In corso il primi congressi PdL
L’Aquila – SCONTRO QUASI FISICO TRA GIULIANTE E RICCIUTI – In Abruzzo i primi congressi del PdL, con qualche sorpresa a Pescara, dove la lista di Federica Chiavaroli ha conquistato solidi spazi, a danno del blasonato Nazario Pagano.
Nel PdL aquilano, manco a dirlo, lavori a calore bianco, subito dopo l’inizio, a causa di un contrasto (che poteva anche finire a schiaffoni) tra il coordinatore Gianfranco Giuliante e il consigliere Luca Ricciuti. Quest’ultimo ha rimproverato alla gestione del partito eccessiva “comprensione” nei confronti del centro sinistra e del sindaco Cialente. Giuliante ha reagito con rabbia e lo scontro tra i due è stato evitato a provvidenziali interventi separatori. Al congresso in apertura, avevabo portato il saluto Cialente, il presidente del Corvo, parlamentari, sindacalisti, il sindaco di Sulmona Federico. Secondo il sindacalista Peretti, da Sulmona sarebbero giunte per fare presenza “truppe” di portatori di consenso, raccolte da politici di buona volontà .
Il partito si accinge a compiere scelte importanti: non solo il nuovo segretario, che potrebbe essere quello di cui si è fatto circolare sui giornali, non casualmente, il nome, Alfonso Magliocco, ma anche i candidati a possibili primarie per salire sulla poltrona di sindaco a L’Aquila. Una delle poltrone simbolo almeno in Abruzzo, dove un sindaco del PD è davvero una mosca bianca. Un sopravvissuto agli tsunami politici degli anni scorsi, che hanno consegnato moltissimi comuni e tra loro i più importanti, al centrodestra.
ora toccherebbe appunto al centrodestra riprendersi il comune del capoluogo, e, stando alle poche cose (confuse) che si sentono questa mattina, alle primarie suggerite da Alfano potrebbero schierarsi Enzo Lombardi ( ex sindaco ed ex senatore a L’Aquila), l’architetto Pierluigi Properzi, il capo de La Destra Luigi D’Eramo. Ma solo solo ipotesi, forse voci fatte circolare per ingannare, forse pure fantasie. C’è chi come Luca Ricciuti, consigliere regionale, di primarie non vuole sentir parlare. C’è chi lascia il PdL (pur essendone dirigente politico) e se ne va con Giorgio De Matteis, candidato sindaco libero battitore, sempre in un’area riferibile al centro destra, se parlare di queste cose ha ancora un senso. Certo invece è che De Matteis è un calibro pesante, un 357 magnum almeno, e fa paura a tutti. Tanto più ad un partito, il PdL, che soffre della debolezze fatale, la disunione invece della coesione.
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