“Pago per aver fatto il mio dovere”
Pescara – AMARE PAROLE DELL’EX CAPO DELLA MOBILE ZUPO – “Da sei anni pago un prezzo molto alto per aver fatto solo il mio dovere”. Sono le parole dell’ex capo della squadra mobile di Pescara, Nicola Zupo, testimone, oggi, al processo all’ex sindaco di Montesilvano, Enzo Cantagallo, riguardante presunte tangenti negli appalti pubblici.
Zupo, che si e’ occupato delle indagini, ha parlato per oltre un’ora, partendo dalla posizione dell’ex capo di gabinetto, l’avvocato Lamberto Di Pentima. “Dalle indagini – ha detto – e’ emerso che in realta’ Di Pentima era l’uomo di fiducia di Cantagallo. Si e’ occupato, ad esempio, di contattare i vertici della Carichieti per avere notizie relative agli accertamenti bancari disposti dal pm Varone. Sempre tramite Di Pentima cercavano di reperire notizie anche sulle intercettazioni in atto”. Tra i rapporti che l’ex capo di gabinetto intratteneva anche quelli con alcuni poliziotti “tutti – ha sottolineato Zupo – sottoposti poi a procedimento disciplinare”. Tra questi poliziotti anche l’ispettore Salvatore Colangelo, imputato nel processo. A tal proposito Zupo ha detto che Colangelo non fece parte del gruppo di persone che indagava su Montesilvano in quanto, per una serie di motivi, era venuto meno il rapporto di fiducia ed inoltre la figlia dell’ispettore lavorava nella segreteria particolare del sindaco Cantagallo.
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