Chi ci fornisce petrolio vuole tutto


Ofena – Da Dino Rossi, portavoce del Movimento dei Forconi in Abruzzo, riceviamo: “Spulciando in internet: Il progetto del corridoio verde è molto ambizioso: chi ci fornisce il petrolio, vuole mettere le mani su tutto e ci stanno riuscendo grazie ai nostri politicanti. Non solo, quello l’Italia dovrebbe fare nel suo paese lo fa in Egitto: cercate su internet “cooperazione Italia Egitto”. Cose da matti!!!
Articolo redatto da Naglaa’ El Rifaie e pubblicato sul quotidiano “Al Alam al Yom” in data 21/3/2006 Il Ministro del Commercio e dell’Industria, Rashid Mohamed Rashid, (per capirci quello che voleva acquistare la Roma calcio) ha deciso di formare un comitato interministeriale che comprenderà rappresentanti dei Ministeri del Commercio e dell’Industria, della Cooperazione Internazionale, dei Trasporti e dell’Agricoltura allo scopo di accelerare l’esecuzione con l’Italia del Corridoio Verde, che mira ad aumentare le esportazioni agricole egiziane in Europa. Rashid ha dichiarato che il Progetto è composto da due fasi: la prima preparatoria, durante la quale 3 mila feddan della zona di Nubaria verranno destinati alla produzione di raccolti agricoli del valore di 38 milioni di lire egiziane che vengono esportati in Europa attraverso l’Italia. La seconda fase mira ad estendere le attività del progetto affinché comprenda altri raccolti agricoli e zone geografiche in diversi governatorati.
E non finisce qui! Hanno contribuito alla nascita del corridoio verde le università del mediterraneo con l’Italia in testa, con il progetto della desalinizzazione del’acqua salmastra.
Molti di questi progetti sono il frutto della positiva esperienza di collaborazione tra la Cooperazione Italiana e il Centro Nazionale per la Ricerca sull’Acqua (National Water Research Centre), istituto di ricerca egiziano del Ministero delle Risorse Idriche e dell’Irrigazione. Tra questi vale la pena segnalare il progetto “Gestione delle Risorse Idriche per lo Sviluppo Agricolo Sostenibile” che si svolge nell’area di Toshka, vicino ad Abu Simbel sul lago Nasser, in cui il Governo egiziano interviene per favorire lo sviluppo di nuove aree coltivabili. Si tratta di un’area in cui è cruciale garantire un approvvigionamento d’acqua per una superficie di oltre 226.000 ettari; a tale scopo, con un finanziamento di circa un milione e mezzo di euro, il progetto cerca di individuare le tecniche di irrigazione più adatte per l’area e di migliorare l’efficienza dei sistemi di irrigazione, combinando ricerca e sperimentazione con la consulenza diretta ai coltivatori. Tra i progetti più all’avanguardia dal punto di vista della ricerca, rientra DESALURBAN, realizzato dalla facoltà d’ingegneria dell’Università di Alessandria. Il progetto, con un finanziamento di circa 730.000 euro, si propone di garantire la disponibilità di nuove risorse idriche attraverso la sperimentazione pilota d’impianti per la desalinizzazione dell’- acqua salmastra. L’acqua salmastra sotterranea rappresenta l’unica fonte d’acqua per molte zone aride della costa settentrionale dell’Egitto e, di conseguenza, l’unico modo per favorire l’urbanizzazione di queste aree è l’investimento negli impianti di desalinizzazione. DESALURBAN è particolarmente innovativo non solo perché sperimenta, per la prima volta in Egitto e in Medio Oriente, le moderne tecnologie per la desalinizzazione ma anche perché colma un vuoto nel sistema di conoscenze specifiche. A novembre, infatti, si è svolta presso l’Università di Alessandria la cerimonia di consegna dei diplomi per un gruppo di 16 giovani ingegneri neolaureati egiziani che hanno partecipato per un anno al primo corso di specializzazione accademica nel campo della desalinizzazione.
Mentre in Italia no si riesce ad irrigare per i mancanza di soldi e di infrastrutture.


22 Febbraio 2012

Categoria : Cronaca
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