Niente dragaggio, e adesso bisogna pagare i danni
Pescara – ANCORA UNA VOLTA CI SI RIVOLGE AI CITTADINI – (Foto: la draga inutile fino ad oggi e il commissario Testa: con tutta la buona volontà , non c’è riuscito) – Chi pagherà i danni di burocrazia e politica? I cittadini, naturalmente, perchè ora occorre aiutare la marineria, rovinata dal mancato dragaggio del porto canale. Dragaggio di cui non si hanno più notizie, naturalmente. Unica certezza: non c’è e non è neppure imminente, altrimenti i politici si sarebbero sbracciati ad annunciarlo.
L’assessore regionale alle Politiche agricole e alla Pesca, Mauro Febbo, ha inviato questa mattina una nota al Ministero delle Politiche agricole e Forestali per evidenziare le numerose difficolta’ alle quali vanno incontro gli operatori abruzzesi della pesca e per sollecitare interventi e misure a favore delle marinerie. Al Ministero andrebbe spiegato, tuttavia, anche per colpa di chi il dragaggio non c’è stato da anni: Febbo non lo ha fatto, e forse nessuno glielo chiederà , tranne la città di Pescara, umiliata da una vicenda gravissima e assurda fino all’incredibile.
“Dragaggio del porto di Pescara, pagamento finanziamento per il Fermo pesca 2011, attivazione Fondo di solidarieta’ sono le rilevanti problematiche – spiega l’Assessore – per le quali ci stiamo adoperando e che vogliamo risolvere al piu’ presto. Il nostro obiettivo e’ soprattutto quello di alleviare gli effetti negativi della perdurante crisi che sta colpendo l’intero settore ittico”. Il tema della lettera sara’ argomento di discussione in occasione dell’incontro dell’assessore Febbo con il ministro, Catania, in programma domani mattina a Roma. “La grave situazione economica e produttiva – si legge nella nota inviata al Ministero – che ha investito le marinerie abruzzesi deriva oltre che dalla congiuntura economica complessiva (caro gasolio, elevato livello della imposizione fiscale, costi diretti e indiretti dovuti alla riforma e attuazione PCP, mancato pagamento alle imprese del fermo pesca 2011) anche dalla sopraggiunta impraticabilita’ del porto canale di Pescara causata dall’insabbiamento del fondale e dal protrarsi dell’avvio dei lavori di dragaggio. A questa gia’ difficile situazione si sono aggiunte, come evidenziato nella lettera indirizzata agli uffici ministeriali, le avverse condizioni meteo con eccezionali nevicate, gelo e fortissime mareggiate che hanno impedito di esercitare la pesca e la vendita della produzione ittica per almeno tre settimane, aggravando ulteriormente la situazione delle marinerie”. Inoltre per contrastare l’attuale situazione del settore ittico si chiede “per l’anno corrente e per le marinerie della Regione Abruzzo, l’effettuazione anticipata del fermo pesca per le unita’ che esercitano la pesca con sistemi a strascico, volante e/o circuizione nel mese di aprile-maggio”. Un’iniziativa, quella dell’Assessore, che mira ad affrontare “lo stato di criticita’ delle risorse marine attraverso un’attenta valutazione circa i possibili strumenti e le politiche da adottare. E’ necessario anche un forte coordinamento tra le azioni della Regione Abruzzo e il Ministero per raggiungere a soluzioni concrete e reali per la operatori della pesca”.
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