Hezbollah Terni, perquisizioni a L’Aquila
Terni – LA “FILIERA DEL KEBAB” – Scoperta dalla Polizia una struttura criminale riconducibile all’organizzazione terroristica turca Hezbollah dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’operazione e’ stata coordinata dal Servizio Centrale Antiterrorismo dell’UCIGOS. Nove le ordinanze di custodia cautelare emesse e 41 le perquisizioni, eseguite anche a L’Aquila, effettuate nei confronti degli appartenenti all’organizzazione. L’indagine ha avuto inizio con l’arresto in Lombardia di un cittadino turco destinatario di mandato di cattura internazionale per terrorismo che ha portato alla luce l’esistenza e l’operativita’, nel nostro Paese, di una struttura clandestina di Hezbollah turchi. Questi facevano giungere in Italia clandestini curdi e palestinesi con falsa documentazione relativa ad inesistenti vicende umane per poter richiedere asilo politico ed ottenere il permesso di soggiorno. L’Hezbollah turco, di credo islamico sunnita, non ha alcun legame con l’omonima formazione libanese e nasce nei primi anni ottanta con l’obiettivo di creare uno “stato islamico retto dalla shari’a sul territorio della Repubblica turca”. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terra’ alle ore 11 presso la Questura di Terni.
L’intera filiera del kebab – precisano fonti investigative e riferisce l’AGI – dalla lavorazione delle carni, alla distribuzione all’ingrosso, sino alla vendita al minuto, si e’ palesata funzionale alla raccolta di denaro, una sorta di salvadanaio, periodicamente svuotato dai vertici dell’organizzazione, diretto alla Turchia per sostenere la causa curda. L’operazione, tuttora in corso in sette regioni d’Italia e che vede impegnate le digos di Terni, Roma, L’Aquila, Modena, Milano, Trieste, Como, Venezia, Latina e Viterbo, ha condotto all’arresto ed alla conseguente traduzione in carcere di sei cittadini turchi, i vertici dell’organizzazione per delinquere, A.S. di 37 anni, U.F. di 43 anni, E.V. di 38 anni, A.M. di 31 anni; A.I. di 32 anni, K.M. di 53 anni, e di una donna italiana B.S. di 46 anni, responsabile di avere consentito fraudolentemente e per fini di lucro il rilascio a cittadini stranieri di abilitazioni per la conduzione di esercizi pubblici. Due cittadine di origine ucraina, K.M. di 30 anni 30 e O.L. di 31, responsabili di concorso in reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono state condotte agli arresti domiciliari nelle loro abitazioni di Terni e Milano. I 30 denunciati sono responsabili a vario titolo di reati che vanno dall’associazione per delinquere, al favoreggiamento dell’immigrazione, al falso documentale. Tra di essi anche un avvocato del foro di Terni. Eseguite, in tutto il Centro-Nord Italia, circa 50 perquisizioni domiciliari, nei confronti di cittadini turchi e presso le sedi delle principali associazioni curde, finalizzate al rinvenimento di cose o documenti utili a supportare le tesi investigative.
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