“Bloccate variante PRG Silvi”
Pescara – (com) – Legambiente rinnova l’invito al Consiglio Regionale a bloccare la variante al Piano Regolatore Generale avanzata dal Comune di Silvi, che comporta anche una importante variante al Piano Regionale Paesistico. Già la settimana scorsa l’associazione ha espresso dubbi sulla procedura portata avanti dal Comune di Silvi nell’adottare una variante alla variante del piano regolatore senza concludere nessun iter di approvazione. Alla vigilia del Consiglio Regionale, Legambiente torna a far sentire la propria voce e annuncia di aver depositato un articolato esposto presso la Procura della Repubblica di Teramo.
«Sono tanti i lati oscuri della vicenda – dichiara Angelo Di Matteo, presidente regionale di Legambiente – ed è stato inevitabile ricorrere alla Procura al fine di verificare la sussistenza di eventuali reati».
È ancora alta l’attenzione di Legambiente sull’atteggiamento del Sindaco di Silvi Gaetano Vallescura che, in sede di audizione dinnanzi alla II Commissione Consigliare Regionale, ha letteralmente negato la sussistenza di accordi raggiunti con privati sulle aree che il Comune chiede alla Regione di derubricare dal Piano Paesistico Regionale.
Semplicemente analizzando gli atti reperibili dal sito web del Comune, l’associazione ha potuto riscontrare infatti che già nel 2009 il sindaco aveva assunto atteggiamenti contraddittori in Consiglio rispetto a quanto dal lui stesso deciso in Giunta Comunale.
Legambiente sottolinea anche la novità della convocazione del Consiglio Comunale di Silvi per il giorno 2 marzo prossimo, per discutere le osservazioni prodotte dai cittadini sulla variante alla variante al Piano Regolatore Generale.
«L’Amministrazione ha finalmente convocato il Consiglio Comunale per discutere le osservazioni presentate dai cittadini – commenta Michele Cassone, presidente del circolo Legambiente “Terre del Cerrano” – Aspettiamo quindi di conoscere l’esito della discussione per capire se sussistono le motivazioni alla base della proposta del privato che, sotto un presunto proposito di “una riqualificazione ambientale e di un innalzamento della qualità sociale” e con il fine di realizzare edifici commerciali e direzionali, sottoscrivendo un’intesa con il sindaco ha chiesto di modificare in un sol colpo il piano regolatore vigente, il piano regolatore adottato, il piano di coordinamento provinciale e il piano paesistico regionale».
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