Festuccia, centro di ascolto della gente


L’Aquila – La capacità di ascolto di tutti i cittadini è l’unico modo per poter puntare a una ricostruzione concreta e a un rilancio efficace dell’Aquila. E’ la convinzione di Vittorio Festuccia, foto, candidato sindaco alle primarie del centro sinistra con il sostegno di Sel, che ieri ha ribadito questo concetto nel corso di un incontro che lui stesso ha promosso all’Auditorium della Casa del Volontariato di via Saragat.
Non a caso lo slogan della serata era proprio “Incontro per il progetto di ascolto” e, in una sala stracolma di aquilani, sono intervenuti esponenti dell’Università, della scuola, del sindacato, del mondo del lavoro in generale, dell’associazionismo e del volontariato. Praticamente, la “base sociale” in cui Festuccia crede fortemente e che lo stesso candidato sindaco propone come cardine essenziale per la rinascita del Capoluogo d’Abruzzo. Elemento, peraltro, su cui ruota il suo programma elettorale. Tale indirizzo è stato ribadito, in apertura dell’incontro, da Giulia Natali, firmataria del manifesto elettorale di Vittorio Festuccia. “L’appoggio a questo candidato sindaco è motivato dalla volontà che lo stesso Vittorio ha espresso sul rinnovamento della città, cosa di cui noi tutti abbiamo necessario bisogno – ha ossevato Natali –. Vanno riaccesi gli entusiasmi dei giovani, bisogna aver voglia di fare politica, quella vera, quella al servizio della gente. Per questo Festuccia, uomo di capacità ed esperienza, saprà scegliere le persone migliori per gli interessi dell’Aquila”
Si è parlato di vari argomenti nel corso dell’incontro, dal connubio Ateneo-Città, ai problemi del territorio, alle connotazioni sociali dell’Aquila di oggi, alle questioni occupazionali di un tessuto urbano che, dopo il terremoto, hanno raggiunto valori drammatici.
“Come si posizionerà l’Università nei confronti della Città? – si è chiesta Paola Inverardi, preside della facoltà di Scienze dell’Ateneo aquilano – Siamo in un periodo di trasformazione della massima istituzione accademica del capoluogo abruzzese, che avrebbe dovuto fare il suo progetto di sviluppo per il futuro della città. Quest’ultima, attualmente, ha un rapporto passivo nei confronti dell’Università, e tale situazione non può più andare avanti. L’Ateneo vuole dall’Aquila un rapporto diverso, che sia propositivo nei confronti dello stesso e di quanti lo frequentano, fino ad arrivare a un ripensamento urbanistico e territoriale degli attuali poli universitari. Dal canto suo – ha aggiunto la professoressa Inverardi – , la Città vuole che l’Università abbia un progetto di sviluppo fondato sulla qualità, che la porti a essere davvero un centro di attrazione”. Propositi che hanno incontrato la piena condivisione di Vittorio Festuccia, “in quanto – ha osservato il candidato sindaco – disegnano un’Università nuova e più appetibile, tenendo conto che l’attuale sindaco Cialente ha completamente ignorato il mondo universitario”. Sui problemi del territorio si è invece soffermato Bernardino Romano, docente alla facoltà di Ingegneria. “L’Aquila vive sulla base di un’organizzazione territoriale vecchia di quarant’anni – ha spiegato – e, nel tempo, è rimasta vittima di uno sconsiderato uso del suolo, atteggiamento tipico in tutta Italia, dove vengono consumati ogni anno 75 ettari di terreni per destinarli alle città. E se era così prima del terremoto, figuriamoci dopo il 6 aprile di tre anni fa. Oggi – ha detto ancora il professor Romano – abbiamo di fronte una città dilatata, con sprechi energetici, disagi per la mobilità e una conseguente qualità della vita molto contratta. Il tutto è intervenuto in un territorio che già di per sé aveva della marcate criticità, in particolare per la sua enorme estensione, uguale alla diagonale di Berlino. Nonostante questo – ha concluso il docente – esistono spazi per esperimenti importanti, che portino, tra le altre cose, a costruire nuovi modelli di mobilità e a favorire il policentrismo”.
All’Aquila si vive in un clima di confusione, soprattutto sotto l’aspetto della ricostruzione, e questo è uno dei motivi principali della disgregazione sociale. Il parere, basato su elementi molto circostanziati, è stato formulato dell’antropologo Jan Jonathan Bock, ricercatore all’Università di Cambridge, in città per studiare come possa rinascere una popolazione così duramente colpita da una tragedia quale quella del terremoto. “Le istituzioni interessate non hanno lavorato adeguatamente per una ricostruzione edilizia e sociale – ha affermato lo studioso – e i rimpalli di colpe e responsabilità sulla mancata o ritardata ricostruzione altro non fanno che generare ancora più incertezza e sfiducia nei cittadini. L’Aquila ha bisogno di strumenti democratici salutari che siano il perno di una campagna elettorale fondata sul recupero della fiducia della gente nei confronti delle istituzioni, attraverso progetti che si rivelino concreti e attuabili”. In questo senso, Vittorio Festuccia ha sottolineato come l’attuale disgregazione che vive L’Aquila sia causata dalla cattiva gestione delle attuali amministrazioni.
Una riorganizzazione adeguata della mobilità e un diverso e più efficace modo di gestire il diritto allo studio sono stati evidenziati da Ilaria Iapadre, studentessa del liceo classico “Cotugno”, mentre la valorizzazione del lavoro, da porre al centro del programma di rilancio della città, e la fine delle gestioni commissariali sono state evidenziate dal Cinzia Ghizzoni, della segreteria provinciale della Cgil, che ha snocciolato le cifre allarmanti dell’occupazione in città. La cessazione dei commissariamenti è stata auspicata anche da Gianvito Pappalepore, del direttivo del Centro servizio di volontariato della provincia dell’Aquila. “I percorsi più validi per il rilancio della città sono quelli frutto di intese tra la politica e il volontariato – ha osservato – ci troviamo di fronte a una ricostruzione ingessata per la mancanza di capacità di fare delle scelte, con fondi che arrivano ma che non vengono utilizzati perché non ci sono progetti idonei per utilizzarli. La partecipazione e la costruzione di processi condivisi costituiscono le fondamenta per la rinascita urbanistica, sociale e produttiva dell’Aquila”.


19 Febbraio 2012

Categoria : Politica
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