La politica di Diògene
L’Aquila – (di G.Col.) – L’antico filosofo greco Diogene di Sinope cercava l’uomo, aggirandosi nelle strade di Atene con una lanterna accesa. L’allegoria significa che cercava un uomo, almeno uno, libero dalle convenzioni, non aggiogato ai ritmi e alle corruzioni della vita sociale e della politica.
Già, la politica: anch’essa sta cercando l’uomo, 25 secoli dopo Diogene.
Quello giusto da candidare alle prossime amministrative di maggio, oppure alle primarie, e alla lunga anche per la politiche del 2013. Se ci saranno nel 2013. Le analogie tra la politica di oggi e l’antica Atene finiscono qui. Tanto più se ricordiamo anche che Diogene era detto “il Socrate pazzo”. Viveva in una botte sfondata. Non possedeva nulla. Predicava il naturalismo più accentuato, era un cinico (in senso filosofico) proprio perché riteneva i cani esempi da seguire.
La politica di oggi è altra cosa.
E’, prima di tutto, una policromia di nomi e aggregazioni nuove, solo a L’Aquila almeno quattro o cinque. Tutte lontane – giurano – dai partiti, ma che dai partiti sono spesso corteggiate. La politica etichettata cerca l’uomo per fargli fare il sindaco (una donna? Quando mai… si predica bene e si razzola male) a L’Aquila. Sfodera metodi democratici scegliendo i candidati che i cittadini saranno costretti a scegliere… Ripropone comunque il liso Cialente, che ha acceso i bruciatori e si è tuffato in campagna elettorale. Il probo Festuccia, a suo tempo silurato dal suo partito (il PD). Oggi nel SEL.
Altrove, è in campo da luglio lo stimato Vincenzo Vittoriani. Si propone il combattivo Giorgio De Matteis. Tra questi nomi, la politica ne è convinta, bisognerà issare sugli altari il primo cittadino della ricostruzione, il sindaco che entrerà nella storia della nuova vita aquilana. Per ora ben lontana e indefinita. Indeterminata come se l’avesse inventata Werner Heisenberg.
Nella vicina città dei Marsi, dove pure si voterà, la politica di Diogene ha avuto un risultato: buona parte dei partiti che dominano la piazza sembrano orientati su Gianni Di Pangrazio, la chiave di volta del futuro avezzanese. Un’intesa trasversale piuttosto potente, che toglie il sonno al PdL, ancora senza nocchiero elettorale. Anzi, spiazzato da Di Pangrazio, personaggio calibro 44 magnum.
A Montesilvano spuntano 5 stelle, quelle di un movimento spinto dal vento della speranza non solo in città, ma anche a Spoltore.. Diogene ha molto da fare, ancora.
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