L’avv. Malandra sul caso Di Nunzio


Chieti – L’avv. Isidoro Malandra, difensore di fiducia di Valentino Di Nunzio, scrive: “Mentre Valentino Di Nunzio è sottoposto a delicatissimo intervento chirurgico al midollo spinale (il Primario Dott. Lucantoni ha espressamente escluso che il giovane possa tornare a muovere gli arti), ricevo notifica dell’ordinanza emessa dal Gip di Pescara, Dott. Gianluca Sarandrea, con cui vengono respinte le richieste di questo difensore e quelle del PM, Dott. Salvatore Campochiaro. Quest’ultimo, sollecitato dal GIP ad esprimere parere sulle istanze di trasferimento del Di Nunzio presentate dal carcere di Teramo, in data 13 febbraio chiedeva disporsi ricovero in Ospedale Psichiatrico Giudiziario o in altro istituto penitenziario dotato di reparto psichiatrico. Come noto, il 14 Febbraio il Di Nunzio si è procurato la gravissima lesione al midollo. Il 16 febbraio il sottoscritto ha presentato istanza di arresti domiciliari presso il Reparto di Neurochirurgia unita a quella di consentire ai parenti di assistere il Di Nunzio senza le limitazioni imposte dalla custodia carceraria. All’istanza il sottoscritto ha allegato certificato sottoscritto dal Dott. Rosario Sepe, del Reparto di Neurochirurgia di Treamo, da cui risulta che “attualmente il paziente è tetraplegico (nessuna risposta motoria ai quattro arti)” evidenziando come non possa materialmente darsi pericolo di fuga né pericolo di reiterazione del reato. Infine il sottoscritto ha chiesto, trovando in ciò il consenso del PM, accertamento peritale finalizzato ad accertare l’effettiva pericolosità sociale del Di Nunzio.
Ebbene, il GIP rigetta per l’ennesima volta la richiesta perizia, conferma la misura carceraria, sebbene eseguita attraverso piantonamento presso l’Ospedale di Teramo, e dispone la custodia cautelare presso il Reparto Psichiatrico dell’Ospedale di Teramo all’atto delle dimissioni dal Reparto di Neurochirurgia.
Questo abnorme ed insensato provvedimento sarà immediatamente impugnato dinanzi il Tribunale del Riesame ma, dati i tempi tecnici, un’eventuale revoca dello stesso non potrà intervenire prima di sette/dieci giorni. Nel frattempo al padre e ai parenti sarà impedito di assistere Valentino nella delicatissima fase post-chirurgica.
Nei primi giorni della prossima settimana saranno comunque presentati due esposti: il primo per chiedere che venga accertato cosa sia accaduto a Valentino Di Nunzio il 14 febbraio scorso nel carcere di Teramo ed il secondo per chiedere che si accertino eventuali responsabilità dello psichiatra che lo ha avuto in cura fino al giorno prima del delitto.
Infine, quanto da me riferito, in merito alla volontarietà del gesto autolesionistico, non è frutto di congetture ma di quanto esplicitamente e personalmente dettomi, nella mattinata del 15 Febbraio e alla presenza del Sig. Fernando Di Nunzio, dal Commissario Igor De Amicis del Carcere di Teramo, dal Dott. Paolo Maria Cialini, medico di guardia presso il carcere, e dal Dott. Rosario Sepe del Reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale di Teramo. Chiederemo quindi di accertare se e quali siano le responsabilità dei vari soggetti (giudici, medici, DAP, strutture penitenziarie, ecc) implicati nella vicenda perché quanto accaduto a Valentino Di Nunzio era tanto prevedibile quanto evitabile.


18 Febbraio 2012

Categoria : Cronaca
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