CGIL su “commercio senza regole”
Pescara – La liberalizzazione delle aperture e degli orari nel settore del commercio non crea nuova occupazione, provoca anzi seri problemi organizzativi alle micro e alle piccole imprese. E tuttavia l’apertura indiscriminata crea di sicuro lavoro precario, a discapito di quello stabile (e in alcuni casi addirittura lo sostituisce).
La crisi dunque ha colpito anche il commercio in Abruzzo. Le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps nel 2011 sono state circa 4 milioni, che corrispondono a 1.895 lavoratori (a zero ore) e le città più colpite sono state Chieti e L’Aquila. In quest’ultima città poi, per effetto del terremoto, circa 300 attività nel centro storico restano ancora sospese, mentre 130 imprese ambulanti non trovano ad oggi una sistemazione definitiva.
Per risolvere i problemi del lavoro e dello sviluppo non sono sicuramente appropriate ed efficaci le aperture domenicali e l’allungamento dell’orario dei negozi, servono al contrario una vera programmazione del settore e un aumento dei salari per rilanciare i consumi di qualità .
E’ di questi argomenti infine, cruciali per il futuro del settore commerciale anche nella nostra regione, che la Cgil Abruzzo e la Filcams regionale (la categoria del commercio, del turismo e dei servizi) parleranno in un convegno al quale, insieme ai vertici sindacali abruzzesi, interverranno l’assessore regionale allo sviluppo economico Alfredo Castiglione, il presidente di Confcommercio Abruzzo Giandomenico Di Sante, il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino, e il segretario nazionale della Filcams Franco Martini.
I lavori, che inizieranno alle ore 10 di giovedì 16 febbraio, si terranno presso il salone della Cgil provinciale, in via Croce, a Pescara.
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