La neve e quel saggio vecchietto
Spuntato come un raggrinzito folletto dal biancore anomalo dei mucchi di neve che assediano Pizzoferrato, dice al microfono di Maria Rosaria La Morgia della Rai: “Questa è neve, la vedi? Altro che quei romani… Che vengano qui a vedere cos’è la neve…”. La sola frase saggia, o una delle poche, sentita in queste miriadi di interviste insulse e dichiarazioni inutili che ci hanno bombardati da tutta Italia durante la nevicata.
Quel vecchietto è un uomo saggio. Non lo sono le migliaia, i milioni di persone che hanno combinato un casino senza dimensioni, in questi giorni invernali, durante i quali tutti sono arrivati in ritardo, tutti hanno esagerato ed esasperato, nessuno era preparato, nessuno aveva predisposto un tubo. Come sempre. Tutto avviene dopo, quando a cancelli aperti, le vacche sono fuggite. E tutto avviene con enormi esagerazioni. Se pensiamo infatti a quello che è accaduto a Roma dove su un pezzo di città (la parte nord-est) sono caduti – previsti e annunciati – venti o trenta centimetri di neve, c’è da vivere nell’incubo, pregando tutte le divinità che non capiti davvero mai nulla di davvero grave, almeno dal cielo. Dalla terra abbiamo già avuto, grazie.
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