Sanità e meritocrazia, forse ci siamo
( di Anna Patrignani, L’Aquila 1977, medico cardiologo) –
In questi giorni ho letto con grande entusiasmo, sul web italiano, alcuni articoli in riferimento alle proposte di legge del nostro governo in ambito sanitario. In particolare gli articoli inerenti le riforme sulle modalità di “scelta” dei Primari Medici del Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
Il mio entusiasmo deriva dal fatto che forse anche in Italia siamo vicini a premiare persone “meritevoli” anche se “giovani”.
Questo accade già da molto tempo negli USA, dove si sono rifugiati tanti “geni” italiani e stranieri. Non capisco perché tante persone non si chiedano: «Perché un “genio” decide ad un certo punto di lasciare il proprio paese, la propria famiglia, i propri affetti per andare dall’altra parte dell’oceano?». Probabilmente, tante persone lo fanno perché desiderano fare una temporanea esperienza all’estero, altre perché si sono stancate del sistema in cui vivono, altre perché non riescono ad ottenere il giusto riconoscimento per il loro impegno nel proprio paese. Questo ultimo punto è quello che, secondo me, spinge la maggior parte dei “geni” in vari ambiti a lasciare tutto per andare negli USA.
Tornando all’ambito che più mi interessa, quello sanitario, il neurochirurgo più famoso al mondo, tuttora vivente, Ben Carson, è stato nominato Direttore del Reparto di Neurochirurgia Pediatrica del Johns Hopkins Hospital negli USA alla “tenera” età di 33 anni. Sulla sua straordinaria vita è stato realizzato nel 2009 il film Gifted Hands (Il dono).
Un evento del genere in Italia è, ma voglio sperare “era” impensabile. Probabilmente, contro le riforme che il nuovo governo vorrebbe apportare in tale ambito, sono state lanciate severe critiche da parte di persone che non hanno mai lavorato come medici nel SSN, che non hanno mai aspirato a diventare Primario, che lo sono già e hanno paura di perdere la poltrona “mal conquistata”.
Le riforme proposte mirano alla valutazione del “merito”, cioè del Curriculum Vitae dei candidati, oltre ad un colloquio individuale. Questa innovazione è per me motivo di grande aspettativa.
Finalmente per diventare Primario un medico dovrà mostrare il voto di laurea e specializzazione, il numero di articoli scientifici pubblicati su riviste recensite su www.pubmed.gov (il sito che comprende più di 21 milioni di citazioni in ambito biomedico), il numero di lavori scientifici presentati in congressi nazionali ed internazionali, il numero di studi di sperimentazione clinica cui ha partecipato, il numero di corsi/congressi in cui è stato docente/relatore, le conoscenze e competenze informatiche (indispensabili per arrivare alla necessaria informatizzazione di cartelle cliniche, terapie farmacologiche, esami diagnostici, lettere di dimissione etc), i riconoscimenti avuti al merito scientifico, le cariche ricoperte in società scientifiche nazionali o internazionali, il numero di lingue straniere parlate etc.
Fino a oggi, per sentito dire sapevo che per diventare Primario nel SSN c’erano due possibilità: “concorso pubblico” e “chiamata diretta” in casi eccezionali Mi sono quindi impegnata a verificare queste conoscenze “apprese da altri”. Ho trovato notizie che mi hanno lasciato molto perplessa.
In un recente passato sono state fatte numerose denuncie per Primari nominati mediante chiamata diretta, “senza motivi eccezionali”. Invito alla lettura di un articolo del 02.11.06, su una interessante vicenda, in cui un Primario nominato in seguito a regolare concorso si licenzia per essere riassunto 15 giorni dopo mediante “chiamata diretta”, questa volta con un compenso annuo raddoppiato, http://www.forzaitaliapuglia.it/news.asp?id_articolo=352&placepag=62. Su altri siti ho trovato queste frasi: «Quali ingiustificati costi per il contribuente comportano le scelte dei Primari ospedalieri chiamati “fuori concorso”? Quali le ragioni di queste chiamate “ad personam”?»
Dopo aver capito quanto siano inadeguate le “chiamate ad personam” per premiare “merito e competenza” ho provato a capire il funzionamento dei concorsi pubblici per diventare Direttore di Struttura. Ma ben presto mi sono resa conto che anche qui siamo entrati, soprattutto negli ultimi mesi, in una grande confusione o meglio “libertà incontrollata”. In concorsi di qualche tempo fa si parlava di prove d’esame (scritta, orale, pratica). Negli ultimi mesi però i tentativi di riforma del nuovo governo, anche in ambito sanitario, hanno probabilmente destato un po’ di preoccupazione in tanti ospedali, direttori, medici.
In un sito web dove è possibile reperire informazioni sui concorsi per laureati in medicina e chirurgia: http://www.concorsipubblici.com/laurea/medicina-e-chirurgia.htm ho notato che da gennaio 2012 sono stati banditi centinaia di avvisi e concorsi pubblici per “medici”, per mobilità, assunzioni a tempo indeterminato e determinato in numerose città italiane.
Ma la cosa che mi ha colpito di più è stato il fatto che per gli incarichi quinquennali di “direttore di struttura” in varie discipline siano stati indetti “avvisi” e non concorsi, quindi non più prova scritta, orale e pratica, ma sola valutazione di titoli e colloquio.
Tutti questi avvisi/concorsi sono stati pubblicati a metà gennaio, quindi prima delle polemiche di questi giorni sulle riforme che il governo sta apportando. Queste riforme erano state sicuramente annunciate. Potremmo spiegare in questo modo i numerosi avvisi/concorsi in ambito sanitario indetti molto recentemente? Con modalità che non saranno sicuramente quelle contenute nelle nuove riforme?
Mi rimane un’altra domanda: ma perché tantissimi medici e sindacati dei medici stanno protestando? contro che cosa? Per me in questo ambito la confusione regna sovrana.
Concludo con la speranza che le nuove riforme possano portare presto chiarezza, semplificazione e trasparenza in un ambito delicato come questo e in tanti altri ambiti inerenti il nostro Sistema Sanitario Nazionale.
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