Maltempo, le criticità e i problemi
L’Aquila – Le situazioni difficili sono, ancora oggi che splende il Sole, molte e diffuse in tutto l’Abruzzo.
A LAMA DEI PELIGNI una slavina incombe sull’oasi dei camosci, dove ne cadde un’altra nel 2001. Allora c’erano i pini a proteggere la valle, oggi non ci sono più e il sindaco ha dovuto far sgomberare 35 persone, ospitate altrove in attesa che la situazione migliori. La neve è altissima, mai vista così dicono in molti.
MARSICA – Il prefetto Iurato è nuovamente nella zona questa mattina, per verificare le necessità nell’ampia zona marsicana coperta da manti bianchi alti anche più di due metri. Le protesrte dei sindaci arrivano da tutto il comprensorio, le polemiche infuriano come il blizard di ieri. Il territorio in criticità è vastissimo, dal Parco nazionale alla Valle Roveto. Ma bisogna tener conto anche dell’eccezionalità degli eventi meteo, davvero senza precedenti in più di 50 anni.
Le autostrada A-24 e 25 per il momento sono aperte anche ai mezzi pesanti, ma forse in giornata si dovrà limitare il transito. Il problema più difficile riguarda Scanno, isolata da otto giorni: sulla strada da Anversa incombono diverse possibili slavine. Il presidente della Provincia Del Corvo ha contattato esperti che dovrebbero giungere dal Trentino. Per ora i rilievi della forestale dicono che il pericolo persiste e quindi la strada resta chiusa.
Il prefetto conta di incontrare in giornata i sindaci dei comuni più colpiti.
ATRI – La città è “tappata” da neve altissima, nei vicoletti e nelle strade secondarie non si passa e le auto rimaste sepolte ostacolano gli interventi. Si aspetta un gatto delle nevi dei militari. In città comunque si arriva. Il vento blizard spirato ieri ha provocato enormi accumuli di neve con conseguenti interruzioni. Da Atri nessuno ricorda tanta neve negli ultimi 50 anni.
CHIETI, PESCARA, L’AQUILA – A Pescara infuriano le polemiche sul piano neve: la maggioranza comunale dice che ha funzionato, l’opposizione il contrario. Sicuramente la città ha fatto i conti con una nevicata che nessuno ricorda almeno dal 1956, ma oggi tutto va meglio e il bianco si scioglie. Chieti fa i conti con muri candidi alti metri, vicoletti chiusi, resti di ghiaccio, tetti sovraccarichi che bisogna sgomberare. Il sindaco Di Primio assicura che al massimo domani tutto sarà a posto.
L’Aquila, infine: giornata serena, gente che gioca con la neve in centro (dove si può parzialmente accadere) ma nuovi, grandi problemi a causa del peso enorme della neve sulle strutture di case e chiese pericolanti, nella zona rossa. In molte chiese dal tetto sfondato, coperte da teloni, la neve ha causato falle e cedimenti. Il maltempo ha dato un’ennesima bastonata alla città che dal 2007 ad oggi ha dovuto subire incendi devastanti, terremoto e ora nevicate che hanno un precedente solo nel 1956.
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