Ma quale patto per lo sviluppo?


L’Aquila – (di Lelio De Santis, IdV) – L’Abruzzo non preparato deve temere le neve, invece di desiderarla. E una Classe dirigente fuori dal tempo parla di Patto per lo sviluppo
L’Abruzzo sta soffrendo i disagi creati da freddo e neve, che da giorni paralizzano la vita quotidiana e le attività produttive, mentre la classe politica, dal Presidente Chiodi ai Parlamentari di ogni schieramento politico, continua un dibattito vuoto e sterile sul “Patto per lo sviluppo” che riempie le pagine dei giornali da mesi e che ai cittadini appare solo come un oggetto misterioso buttato lì per distrarre l’opinione pubblica.
Una Regione che si estende su un territorio per il 70% di montagna al di sopra dei 600 m. e con le vette più alte dell’Appennino, dovrebbe essere consapevole che la neve prima o dopo arriva e, di conseguenza, dovrebbe investire per tempo sulla sicurezza delle strade e sull’efficienza dei trasporti in qualunque condizione climatica.
E la neve dovrebbe essere invocata per alimentare l’industria turistica invernale e per la fruizione degli importanti e moderni impianti sciistici, che possono rappresentare un volano per lo sviluppo economico di una Regione, in cui sono in crisi tanti tradizionali settori produttivi.
Invece, noi dobbiamo temere l’arrivo della neve, che al nord è considerata oro e dalle parti nostre solo veleno, che fa chiudere gli impianti, che ammazza l’economia e fa chiudere in casa, come in un carcere, migliaia di cittadini!
La verità è che da anni le Istituzioni e la Classe politica si ricordano del territorio, della sua vocazione e delle sue fragilità, solo quando nevica, quando c’è un’alluvione, quando c’è una frana.. quando c’è un terremoto.
E’ più facile parlare di Patto per lo sviluppo, di discutere nei salotti di idee fumose o di riempire le pagine dei giornali con propositi vaghi.
C’è da sperare che il Presidente Chiodi e l’intero Consiglio regionale facciano tesoro di questa ennesima brutta vicenda che sta penalizzando gli abruzzesi e l’economia dell’intera Regione perché si possa cambiare passo e strategia politica, mettendo al centro dell’attività legislativa un nuovo e concreto modello di sviluppo basato sulle risorse del territorio ed in cui si possa anche desiderare una bella nevicata, perché porterà crescita sul piano turistico e non disagi e paralisi sociale.


08 Febbraio 2012

Categoria : Cronaca
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