Italo Grossi, presente assenza
L’Aquila – (di G.Col.) – C’è gente che, pur andandosene per sempre, rimane presente. Sono, uomini come Italo Grossi, foto, presenti assenze, che rimarranno tali per molto, molto tempo: finchè ci sarà una memoria, in un’esistenza costruita sempre di più sul nulla, sulla vacuità , sui non-valori, sull’arrivismo famelico che diviene lacerante quanto meno gli arrivisti valgono, sia sul piano umano che su quello professionale o politico. Italo, che ci ha lasciati con un’ultima vigorosa stretta di mano nel febbraio del 2006, è stato un politico fin nel midollo, da giovanissimo. Ma uno di quelli rarissimi che fanno della politica una cosa ricca di significato e di spunti onorevoli.
Grossi era un uomo modesto, corretto, loquace, colto e votato alla missione – o almeno così la considerava – del politico “servitore dello Stato” (citava sempre questa definizione inglese del buon politico). Inviso ai politicanti, fu alla fine emarginato e messo da parte dal partito al quale aveva dato energie e fiducia, l’ex PCI diventato PD. Un dolore straziante per lui, una perdita per quel partito, di cui i dirigenti protervi e altezzosi non si accorsero. O che non capirono. Grossi piazzò il suo circolo per i diritti del cittadino di fronte alla porta del PD in via Paganica, e spesso ci diceva: “Vengono più numerosi qui da me che da loro”. Invece di tentare un riavvicinamento, un ammorbidimento delle posizioni, i capi pidini “mollarono” Grossi.
Avevano paura che si candidasse sindaco nel 2007, e Italo voleva farlo, con l’unica bandiera della sua onestà e della stima che la gente gli riservava. Come vero e unico difensore civico. Non ha potuto ed ha lasciato un vuoto, una cicatrice da amputazione nella sinistra aquilana, quella – se c’è ancora – pulita, fidente nei principi storici e civili del socialismo che è nell’animo di ogni onesto della Terra. La sua stretta di mano la sentiamo ancora, e la ricambiamo non dimenticando. Chi sa se lassù, dove si trova sicuramente, legge ancora (come amava fare) i lirici greci, specie Saffo e Pindaro. O se – vai a sapere – li ha incontrati. Un giorno lo riavremo ospite nella Tv Celeste il cui Direttore è uno che se ne intende.
Il PD aquilano, dal canto suo, non lo ha neppure ricordato. Eppure, non dovrebbe più averne paura: non si candiderà alle primarie…
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