“Patto sviluppo, così non va”


L’Aquila – (di Antonio Menna, capogruppo regionale UDC) – Il dibattito che si è riacceso sul ruolo ed il funzionamento del ‘Patto per lo sviluppo’ dimostra che, attorno a questo ‘oggetto misterioso’ che invece dovrebbe essere un laboratorio di proposte e progettualità per arrivare a scelte strategiche e condivise, non tutto è chiaro. Anzi ad onor del vero le polemiche delle ultime ore hanno rafforzato in me questa convinzione. Non entro nel merito del dibattito interno al Pd sull’opportunità di un coinvolgimento di tutta la delegazione dei parlamentari abruzzesi a Roma. Francamente anch’io non sono d’accordo con quanti insistono che gli amici parlamentari che,sia detto con franchezza, per le modalità con cui vengono scelti non hanno un rapporto robusto con il territorio come i consiglieri regionali e proprio per questa ragione possono essere piu’ utili a difendere gli ineteressi della Regione nelle sedi parlamentari. Che sul tavolo del ‘Patto’. Allo stesso tempo però non condivido la rigidità con cui Chiodi difende la impostazione iniziale del progetto quale tavolo concreto per ‘’le analisi delle problematiche e per il coinvolgimento delle forze sociali e produttive attorno alle scelte fondamentali che riguardano la nostra regione’’. Un modello così concepito che ha palesato finora due limiti , a mio avviso, va ripensato e anche in fretta.
In primo luogo la sistematica emarginazione del Consiglio regionale che merita un maggior coinvolgimento nel Patto..Non è concepibile che l’Assemblea abruzzese luogo piu’ alto per la programmazione regionale debba essere chiamata solamente a ratificare scelte prese in altri luoghi. Ed il malessere che serpeggia fra molti consiglieri regionali ne sono la riprova piu’ tangibile.Il secondo aspetto che mi preme evidenziare è legato al coinvolgimento di tanti ( troppi) soggetti che spesso sono ricompresi nel cosiddetto mondo produttivo molti dei quali hanno già snobbato la proposta Chiodi e i risultati che fino ad oggi non sono stati raggiunti ne sono la riprova piu’ chiara. Occorre quindi cambiare modello se i svuole che il Patto decolli. Occorre costruire attorno a questo disegno strategico una politica del consenso che nasca prima di ogni cosa in Consiglio regionale e che costruisca insieme il percorso piu’ giusto da seguire. all’intero progetto anche se rimane aperta anche una questione per me assai piu’ delicata. Chiodi deve operare una mediazione costante per costruire risultati.
Qualche volta ci ha provato, altre meno. Nessuno vuole, o pretende, di assolvere ad un protagonismo smodato in questa vicenda,ma non è possibile che il Governatore non sappia cogliere la necessità di porsi un po’ al di sopra delle lotte politiche quotidiane spesso spicciole e un po’ pacchiane. Al Governatore di una comunità come la nostra che vuole guardare avanti per costruire nuove speranze è demandato il compito di mettere insieme le migliori e positive energie di cui la regione dispone anche perché mentre lui continua ad alimentarsi della filosofia solitaria della ‘ politica del fare’ noi la politica dello sviluppo la vogliamo costruire insieme. E scusate se è poco.


07 Febbraio 2012

Categoria : Politica
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati