Mazzette, arrestati sei agenti polstrada: “Monsieur, se paga niente contravvenzione”
Pescara – Si facevano pagare ma non la multa per l’infrazione, bensì la “mazzetta” paer chiudere un occhio. Dai 30 ai 100 euro, secondo i casi. Vittime chi sa quante volte condiscendenti, camionisti francesi. Associazione per delinquere finalizzata alla concussione continuata: questa è l’accusa, secondo la Procura di Pescara (PM Bellelli), per sei agenti della stradale di Pescara Nord-Città S.Angelo, arrestati ai domiciliari. Una storia che amareggia e che, se sarà confermata con una sentenza di condanna, getterà un’ombra sullo stimato corpo della Polizia stradale, nel quale tante persone lavorano duramente e onestamente. Indagini e arresti eseguiti dalla mobile di Pescara, agli ordini del capo dr. Zupo.
La storia ebbe inizio nel marzo scorso con la denuncia circostanziata di un trasportartore francese. Lui, al contrario di tanti altri, non ci stava alla richiesta di denaro. Erano infatti i guidatori di mezzi francesi i presi di mira dalla banda, nei vari turni di servizio di tre pattuglie, tra quelle alle quali erano affidati lungo la A-14 tra Ortona e S.Benedetto del Tronto. Gli agenti individuavano il mezzo, lo inseguivano e fermavano. Nel controllo emergevano presunte infrazioni che comportavano multe di un certo importo. Pagando meno, e in contanti, l’infrazione veniva… dimenticata. Una classica storia di quelle che molti raccontano o riferiscono di aver sentito da altri, senza mai mettere nero su bianco. Dopo la denuncia la questura di Pescara ha inserito delle microspie sulle auto di servizio usate dagli agenti indicati come corrotti, i componenti delle tre pattuglie sospettate. Tutto riscontrato, e gli arresti. Il PM voleva gli agenti in cella, ma sono stati concessi i domiciliari. Una misura da molti ritenuta troppo blanda.
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