Il sindaco finalmente chiude le scuole

L’Aquila – Continua l’emissione di ordinanze a spizzichi e bocconi a L’Aquila. Di giorno in giorno tutti, fino a questo momento, chiedevano di sapere se l’indomani le scuole saranno aperte oppure no. Finalmente solo oggi sindaco Massimo Cialente ha disposto la sospensione didattica in tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie e degli asili nido del territorio comunale fino a giovedi’ 9 febbraio. Un “ponte” di tre giorni. Meglio ha fatto il sindaco di Avezzano Floris che ha chiuso tutto fino al 12 febbraio.
Ci si chiede perchè, in situazioni così anomale ed emergenziali, non si provveda a chiudere tutto ciò che richiama un gran numero di persone (scuole e uffici) per un tempo ragionevolmente immaginabile, anche in base alle previsoni meteorologiche, che in questi casi sono come vangelo (quando azzeccano, s’intende…). A chiunque appare evidente che, per evitare problemi di circolazione e ingorghi, occorre evitare che… vi sia circolazione di veicoli. Il che si ottiene sospendendo ogni attività, nell’ambito del possibile.
Del resto, se scuole e uffici fossero aperti, chi ci andrebbe?
In emergenza, almeno così si legge su Internet,. in alcune città molto fredde (tipo New York o Stoccolma) si ferma ogni attività, e si emettono disposizioni perchè restino operativi negozi di generi indispensabili, strutture sdanitarie o di soccorso, farmacie e altre cose del genere. Il sindaco diventa “dominus” della situazione e dà disposizioni forti, chiare e precise, infliggendo severe sanzioni a chi traligna. Inoltre (parliamo sempre del resto del mondo, non dell’Italia) si mobilita ogni componente della protezione civile che ogni città gestisce basandosi quasi esclusivamente sul volontariato. OPare un altro mondo. Oppure lo è davvero?