Cialente: “Basta con il gioco al massacro, la ricostruzione è un’urgenza stringente”
L’Aquila – (di Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila) – Basta con questo gioco al massacro. Non posso più tollerare che le responsabilità negative vengano addossate solo agli enti locali e ai Comuni in particolare sul tema della ricostruzione post sisma. E i nostri cittadini e le nostre imprese non sono né sfaticati, né pigri. Tali responsabilità, se esistono, vanno cercate altrove.
Nessuno nega che la Protezione civile stia svolgendo un ruolo importante all’Aquila per l’emergenza. Ma le affermazioni del sottosegretario Bertolaso – che, sono certo, sono state travisate – secondo le quali il Dipartimento di Stato o la stessa Regione non avrebbero colpe nei ritardi per le ricostruzioni e che le stesse siano imputabili agli enti sono smentite dalla realtà.
Lo speciale di “Edilizia e Territorio” dell’autorevole quotidiano “Il Sole 24 Ore” traccia un quadro preciso sulla situazione. I costruttori e i professionisti sono stati molto chiari. Le ordinanze, ma soprattutto gli indirizzi per gli interventi sui fabbricati “A”, “B” e “C”, sono state molto tardive, in quanto emanate il 23 luglio, meno di una settimana fa. Un mese e mezzo tra i provvedimenti base e le linee guida costituisce un tempo notevole, durante il quale si è creata “incertezza totale”, come hanno giustamente affermato importanti costruttori, costretti a cambiare i progetti in corso tra il primo e il secondo documento. Ingegneri e architetti hanno sottolineato come le ordinanze non siano sufficienti e che siano al contrario indispensabili dei confronti con la Protezione civile.
Quanto ai soldi, voglio ricordare per l’ennesima volta come al Comune dell’Aquila siano arrivati 20 milioni di euro (annunciati il 3 luglio, accreditati il 13, due settimane fa), per far fronte alle domande di intervento delle case classificate A, B e C. Per le sole A, secondo le nostre stime, ne servono 120. La nostra amministrazione si è attrezzata nel modo migliore possibile, di concerto con gli ordini professionali, per evadere le domande in tempi stretti, nonostante una ristrettezza di personale che, mi auguro, mi venga dato modo di aumentare. Ma senza quelle certezze, che sono arrivate solo da pochi giorni da parte dell’autorità centrale, era impossibile che le richieste dei contributi fossero più di 200, tante quante ne sono arrivate finora. Sono poche, ha ragione Bertolaso, ma, come ormai è chiaro, ci sono dei motivi che hanno determinato questa situazione, non riconducibili ai Comuni. Senza considerare che il prezziario regionale è stato pubblicato appena 20 giorni fa. Come se non bastasse, c’è confusione sui mutui, sugli sconti bancari delle fatture alle imprese, sui rischi che i cittadini debbano anticipare i costi. Vicende per le quali, dietro mia sollecitazione, si dovrebbe arrivare presto a una soluzione, attraverso un incontro fra le parti interessate.
Ribadisco, per l’ultima volta, che questo è il momento dell’unità di tutti, di accantonare ogni polemica di lavorare insieme. E’ il momento della lealtà e dell’etica delle responsabilità. Protezione civile, Comuni, enti sono in prima linea da quasi quattro mesi. Noi solo abbiamo la piena consapevolezza dell’estrema drammaticità e complessità della tragedia che ci ha colpiti. Mi auguro di non dover più intervenire per ulteriori polemiche. L’autunno non è lontano, le case disponibili sono poche e ancora non sappiamo quanti alloggi potranno essere messi a disposizione della gente rimasta senza tetto, decine di migliaia di persone. Se non lavoriamo insieme, chi di dovere – da me già avvertito – dovrà assumersi le responsabilità delle inevitabili conseguenze che ci saranno. (Nella foto Col: Massimo Cialente alla Guardia di Finanza)
Non c'è ancora nessun commento.