Ma come è stato possibile?


L’emergenza è stata dichiarata oggi, 5 febbraio. Una beffa per migliaia di abruzzesi che nell’emergenza erano ovunque, persino al mare, da tre giorni, per una nevicata – eccezionale sicuramente – che era stata prevista come non mai. Praticamente, a non saperne nulla erano soltanto le istituzioni, dormienti, lente, confuse, sgomitanti tra loro, inerti. Sfuggenti e biascicanti. Se non fosse stato per tanti volontari (spesso persino maltrattati e guardati con sufficienza), spalatori improvvisati, privati cittadini, qualche volenteroso sindaco (Carsoli), qualcuno che si è impegnato oltre il dovere, dall’alto di coloro che paghiamo a peso d’oro non sarebbe arrivato niente. Solo dispendi enormi di risorse materiali e umane, e un guazzabuglio di confusione.
E’ impressionante che una regione terremotata, provata, montuosa, che dovrebbe avere una protezione civile collaudata ed efficientissima, si sia ritrovata in ginocchio non solo tra i muri di neve delle autostrade, ma nelle città, nei paesi, nelle periferie, nel mondo ordinario. C’è ancora stasera gente che non può uscire di casa… Gente che non ha più niente in frigorifero, e trova il supermercato chiuso. L’Aquila completamente isolata per tre giorni. La Marsica come la Siberia, e altettanto abbandonata persino a Telespazio.
Si è visto e sentito di tutto, ma non sono i soliti giornalisti, bensì le migliaia di persone imbufalite che usano Facebook e i siti giornalistici per lanciare i loro messaggi indignati. Un coro interminabile di fischi per tutti, e dopo tre giorni, improvvisamente, oggi, la Regione si fa sentire. Chiudono gli uffici a L’Aquila. Ma cosa aspettavano? Chi doveva decidere cosa e dove? Chi doveva sedersi al tavolo di comando e non ci è neppure arrivato? Chi doveva coordinare? Chi doveva curare con capacità e fermezza l’informazione più precisa, costante, attenta e veritiera e invece ha lasciato persino 800 persone a Carsoli per 76 ore? Chi doveva ordinare a farmacie , distributori di benzina e negozi di alimentari di restare rigorosamente aperti? Quante multe e quante denunce ci sono per chi viaggiava senza catene e senza termiche? Ma soprattutto, chi deve dimettersi immediatamente? Il caos nel caos, mai come stavolta, e non cambierà nulla. Anche per colpa di chi dimenticherà e continuerà a pagare gli aumenti dei pesaggi autostradali.
Cioè noi cittadini.



05 Febbraio 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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