Un uomo che manca, Italo Grossi
L’Aquila – (di Angelo Ludovici, Pdci) – Tre anni fa ricordando il compagno ed amico Italo Grossi dicevo che “.. l’oblio non si adatta alla sua figura “. Oggi più che mai, dopo la tragedia del 6 aprile, mi sono sempre chiesto e mi chiedo se la sua presenza avrebbe cambiato o lasciato la sua impronta a questi ormai tre anni di post terremoto. Io penso proprio d si, non avrebbe non dico permesso ma almeno ridotto i danni provocati a livello sociale.
Proprio in base a questa convinzione è giusto ricordarlo con il suo modo di stare tra la gente, con la sua stretta di mano forte ed energica, con la sua intransigenza organizzativa e militante. Quando venne a L’Aquila negli anni ’60, con la sua barba lunga, era consigliere comunale del PSI a Tagliacozzo e cercava, nella nostra Città , aria e spazio per respirare ed esprimersi al meglio. Non penso gli sia stata negata questa piccola ambizione; fu accolto dal PSIUP e ne divenne subito il punto di riferimento politico ed organizzativo. Poi, dopo lo scioglimento del PSIUP aderì al Partito Comunista e ne divenne Consigliere Provinciale e Comunale. Dopo lo scioglimento del PCI, pur essendoci una certa maggioranza nella Federazione dell’Aquila contro tale scelta, egli aderì al PDS ma ci stava male e dopo qualche tempo maturò la rottura e fondò il Comitato per la Difesa del Cittadino con la sede proprio di fronte al n. 3 di Via Paganica. In breve tempo il Comitato divenne punto di riferimento degli esclusi e degli emarginati della nostra Città . Lavorava sugli obiettivi con perspicacia e determinazione.
Lavorava con metodo. E’ ciò che manca in questo periodo alla politica e alla sinistra. Oggi si fanno tante conferenze stampa ma poca presenza nei luoghi veri del conflitto sociale e politico. In fondo, se ci riflettiamo, Italo aveva anticipato questa fase di antipolitica ma non avrebbe mai accettato l’attacco alle istituzioni e ai partiti. Per lui quelli erano i luoghi dove portare i conflitti sociali e lo faceva ogni giorno. Per questi motivi ricordare Italo Grossi a sei anni dal decesso, dopo una brutta malattia, non basta mai ed immaginarlo in compagnia delle 309 vittime del 6 aprile è un pensiero che mi lenisce il dolore e spero che lo sia altrettanto per tutti coloro che lo hanno amato, stimato e conosciuto.
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