L’unica libertà ? Il suicidio
L’Aquila – (di Giulio Petrilli) – In una giornata così fredda, dove la neve cade copiosa come da tanti anni non accadeva e da un verso può procurare disagi ma da un altro dà un grande senso di libertà . Forse un po’ anche per chi è recluso, ma non per chi non riesce più a reggere la vita dentro carceri inumane, totalmente inadeguate ai minimi principi del rispetto dei diritti umani.
Il carcere di Teramo è uno di questi, dove il sovraffollamento raggiunge quasi il doppio della capienza abilitata, dove la vita scorre senza senso, senza una minima prospettiva di reinserimento e il tempo non passa mai e non puoi alzarti dal letto perché non hai lo spazio per stare in piedi, per camminare.
Dove per tanti l’unica libertà possibile è il suicidio e molti scelgono questa soluzione.
Ieri sera, in quel carcere un altro detenuto si è suicidato e uno è stato salvato in extremis.
Il Ministro della Giustizia Severino, all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha detto che la civiltà di una nazione si giudica dallo stato delle proprie carceri.
Quelle italiane si trovano ad un livello di degrado molto forte, alcuni provvedimenti stanno per essere presi dal parlamento, ma bisogna costruire una prospettiva radicalmente nuova per la vita dentro le carceri.
Primo un provvedimento di amnistia che alleggerisca la situazione e secondo investire in strutture idonee e vivibili, chiudendo le tante carceri fatiscenti tuttora operative.
Un piccolo passo questo che potrebbe salvare la vita a tante persone che già pagano con la privazione della libertà personale.
Nella nostra regione, la situazione delle carceri non è dissimile da quella nazionale, ma le carceri di Sulmona e Teramo sono tra quelle in Italia che hanno avuto più suicidi.
Un dato che deve far riflettere e richiede anche un intervento delle istituzioni locali a iniziare dalla Regione.
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