Caso Lusi, Fina si chiama fuori: “Ho combattuto il suo metodo”
L’Aquila – “Io ho combattuto il “metodo Lusi” qui in Abruzzo, denunciandolo, e ora non sopporto che si parli di un fulmine a ciel sereno, che si è abbattuto all’improvviso su di noi. L’utilizzo illimitato dei fondi della Margherita, al di là dei 13 milioni, era evidente a tanti. Adesso qualcuno cade dalle nuvole. Io non voglio far parte di questo coro”. Comincia così l’intervista che Michele Fina, foto, 33 anni, ex segretario del Pd all’Aquila, ha rilasciato a Marco Esposito per il sito dell’Espresso.
L’interesse di Lusi, tesoriere della Margherita, fedelissimo di Rutelli, per l’Abruzzo nasce – improvviso – nel 2007, anno di fondazione delle Pd. Lo sbarco del senatore è di quelli che nella Marsica ancora ricordano. Rivendica da subito di essere originario del posto, poi ottiene, contro ogni regolamento e grazie alle pressioni del gruppo dirigente nazionale, di dar vita ad una propria lista per l’Assemblea Nazionale. Da queste parte ancora si racconta, stupiti, l’organizzazione faraonica che contraddistinse la lista di Lusi. Cene in ristoranti di lusso, convention con Francesco Rutelli, iniziative dispendiose, macchine blu, segretarie, assunzioni “Una forza economica che da queste parti non si vede neanche per le elezioni nazionali” raccontano in tanti. “Noi ci siamo battuti contro Lusi sul territorio per anni – continua Fina – un confronto/scontro che abbiamo sempre condotto in assoluta solitudine. Coloro che potevano vigilare ed approfondire hanno avuto un atteggiamento pilatesco ed oggi dovrebbero usare parole un po’ meno veementi e se possibile anche un pizzico di autocritica.” E da Roma cosa le rispondevano alle vostre richieste di ‘controllo’? Venivate ascoltati? “Abbiamo denunciato diverse anomalie, a partire dal tesseramento gonfiato, ottenendo solo il commissariamento del partito più che una verifica approfondita”. Ma Franco Marini esponente di primo piano della Margherita che rapporti aveva con Lusi ? “In Abruzzo nel Pd non avviene nulla senza che Marini lo ispiri o ne sia a conoscenza. Io ed altri siamo rimasti sulle nostre posizioni passando per estremisti. Sorprende quindi leggere oggi che il gruppo dirigente locale dica che nessuno si fidava di lui…”.
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