Chiodi: di più non avrei saputo fare – Cialente però ce l’ha con lui e con la PC
L’Aquila – CHIODI – Il presidente (o governatore) Chiodi tira le somme dei suoi primni sei mesi di governo in Abruzzo. Si insediò il 27 gennaio scorso, e certo non avrebbe potuto immaginare di avere di fronte un periodo di governo che è stato il più difficile nella storia abruzzese moderna. Oggi il governatore ha detto con molta semplicità: “Credo di aver fatto tutto il possibile, del resto di più io non avrei potuto e saputo fare. Ho trovato una regione sconquassata politicamente e contabilmente. Abbiamo reperito risorse per più di 7 miliardi, attivato norme e strumenti, riacquistato credibilità”. per Chiodi sono stati affrontati nodi strutturali. Il terremoto, momento lungo e tragico per tutti nell’Aquilano, è stato gestito al meglio possibile. Sono state attuate regole e firmati contratti nella gestione della sanità. Per ora con Villa Pini, in seguito con tutti: ognuno saprà quanto e come spendere. “Le regole sono normali, naturali ovunque: qui non c’erano, ora ci sono” ha detto pacatamente il presidente. (Nella foto, il presidente Gianni Chiodi in un momento di serenità)
CIALENTE – Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente si dice dispiaciuto per il fatto che, a causa della mancanza del numero legale dopo la sospensione della seduta consiliare di ieri, resasi necessaria a causa di alcune contestazioni, il presidente della Regione Gianni Chiodi non ha potuto concludere il suo intervento.
“Sono rammaricato per tutto. Credo che in questo momento di drammatica emergenza – ha dichiarato il sindaco Cialente – in cui ci troviamo, tutti insieme, a dover far fronte a una catastrofe senza precedenti, sia importante lavorare in un clima disteso e collaborativo. Comprendo la tensione che, peraltro, prova ciascuno di noi in questo momento, ma scontrarsi non serve a nulla ed è, anzi, controproducente. Ieri, ad esempio, si è persa un’occasione importante per la città, soprattutto per quanto riguarda la discussione sul progetto Case e su altri temi fondamentali per assicurare il rientro a casa dei cittadini aquilani.
Come ho già dichiarato nel mio intervento di ieri in apertura dei lavori del Consiglio comunale straordinario dedicato al sisma – ha proseguito il sindaco – possiamo farcela solo coordinando le rispettive competenze e capacità operative. Per fare questo bisogna confrontarsi, rispetto a proposte e criticità, in maniera serena e costruttiva, nella consapevolezza di lavorare tutti ad una stessa causa: consentire alla città dell’Aquila di ricominciare a vivere.
Se anche in passato le nostre azioni fossero state condotte con maggiore unità e decisione, probabilmente avremmo ottenuto maggiori risultati.
Esorto quindi tutti – ha concluso Cialente – a mettere da parte animosità e competizioni, che in questo momento risulterebbero solo dannose, e riportare il clima del confronto ad una dialettica propositiva e concreta, in cui non hanno spazio le polemiche ma solo le idee e i fatti”. Bisogna anche ricordare, per amor di verità, che a Chiodi non è stata riservata un’accoglienza cordiale, che è stato fischiato e gli è stato anche impedito di parlare.
PC E SINDACI – Cialente ce l’ha anche con la Protezione civile ed oggi ha replicato alle critiche di Bertolaso, eponendo le suwe ragioni e parlando di ritardi e non eccellente capacità di comunicazione della PC. Anche altri sindaci la pensano nello stesso modo (Fossa), mentre c’è chi (Poggio Picenze) ritiene che ognuno debba avere e usare capacità organizzative e iniziative necessarie secondo i momenti.
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