Grandi Rischi… (2): scarico energia, un falso


L’Aquila – “Che lo sciame sismico dell’Aquila avesse scaricato energia ai fini della mitigazione di una scossa finale e’ un falso. Difficilmente un sismologo poteva ritenere opportuna questa dichiarazione che invece ho visto rilasciare in televisione. Questa dichiarazione ha aumentato la vulnerabilita’ del sistema e aumentato il rischio”. Una conferma alle tante dichiarazioni, di scienziati e altri testimoni, circa l’assurdità della teoria dello scarico di energia. Le scosse sismiche di uno sciame non “portano bene” se si ripetono, e non scaricano proprio nulla.
E’ quanto ha dichiarato oggi nell’ambito del processo contro i sette membri della Commissione grandi rischi, il vulcanologo Francesco Stoppa, foto, gia’ componente della commissione Grandi rischi negli anni 2000-2003, professore ordinario di Geochimica e vulcanologia all’Universita’ D’Annunzio di Chieti, chiamato oggi come teste. “Per scaricare una scossa di magnitudo 6 ce ne vogliono 30 di magnitudo 5 – ha aggiunto Stoppa – immaginate quante ce ne vogliono di grado 4, forse migliaia. Siccome non c’erano state, la faglia non aveva scaricato un bel niente”. Parlando dei giorni antecedenti il 6 aprile del 2009, l’esperto vulcanologo ha sottolineato che “erano state prese misure, per esempio la rete gps era stata incrementata, segno concreto del fatto che scienziati e tecnici si aspettavano un’evoluzione concreta del fenomeno. C’erano parametri geofisici che facevano pensare che lo sciame stesse evolvendo”.


01 Febbraio 2012

Categoria : Cronaca
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