Grandi rischi, udienza testimoniale

L’Aquila - (Foto: un intenso sciame sismico rilevato da un sismografo) - Al processo alla Commissione grandi rischi, come ogni mercoledì, udienza questa mattina e ancora testimoni, tra i quali quelli citati per la parte civile dall’avv. Wania Della Vigna di Teramo. Sul pretorio psichiatri, geologi, sismologi, giornalisti che hanno raccontato in articoli e libri (come Paolo Mastri del Messaggero) il terremoto e tutto quel che ci fu prima e dopo. Soprattutto le rassicurazioni e il mancato allarme, soprattutto da parte di esperti e scienziati. La storia dice che L’Aquila ha sempre tremato, anche disastrosamente, e che sempre ci sono stati sciami e scosse premonitrici, anche collegate, come avvenne nel 1703, con devastanti sismi avvenuti a nord dell’Aquilano, in Lazio ed Umbria. Un geologo ha espresso severi dubbi sulla teoria, che qualcuno divulgò, dello sciame che con le sue scosse ripetute e continue, scarica energia sismica. Un’autentica sciocchezza, smentita da mille episodi anche recenti. Nel terremoto in Emilia in gennaio una serie di scosse (a Frignano duravano da molti mesi) ha portato al forte sisma 5,4 Richter di pochi giorni fa.
Lo psichiatra Casacchia ha confermato l’aumento di patologie psichiche in molte persone, pur escludendo che esse siano dovute alle rassicurazioni fornite da alcuni scienziati.
Per rassicurare, ha detto l’ex capo della Protezione civile Bertolaso, per un’operazione mediatica fu spedita a L’Aquila tra una scossa e l’altra (marzo 2009) la prestigiosa Commissione Grandi Rischi. Sei giorni dopo L’Aquila fu distrutta. Chi aveva tentato di infondere incoraggiamento, e chi aveva detto che le scosse scaricavano energia, ebbe la risposta del 6 aprile 2009. Meno 309 persone che morirono, naturalmente. Guido Bertolaso arriverà l’8 febbraio per testimoniare. Anche lui è indagato con gli scienziati della Commissione. Il suo nome si è aggiunto dopo la rivulgazione della sua telefonata all’ex assessore regionale Daniela Stati.