La crisi durerà ancora ma la Carispaq è fiduciosa


Il presidente della Carispaq BattagliaL’Aquila – Non facciamoci illusioni: la crisi in atto durerà “forse più di quanto dicono alcuni”, ma la banca aquilana Carispaq è fiduciosa. “Se dovessimo cedere al pessimismo – dice il direttore Rinaldo Tordera – sarebbe davvero un brutto segnale”. Positivi i dati sul bilancio dell’esercizio 2008, prevedibilmente lo saranno meno, ma sempre con il segno più, i dati prossimi sul 2009. Per ora, c’è anche l’assenso del rappresentante sindacale dr. Cicone.
Cresce la raccolta diretta, crescono gli impieghi e la clientela, aumenta il patrimonio. Ecco, è su questo tema che la banca – come raccomandano il presidente Antonio Battaglia e Tordera – rivolge un appello all’imprenditoria: aumentate il patrimonio, mettete in circolo delle risorse, serviranno ad ottenere maggiore considerazione e a conquistare “peso”. Le risorse, infatti, ci sono: sono troppo spesso accantonate, inutilizzate.
Per i vertici Carispaq, è il paese che deve rimettersi in moto, mostrando volontà e fiducia, perchè non si esce dalla palude aspettando aiuti e miracoli. In questo senso, la provincia dell’Aquila non è il territorio ideale. Manca una mentalità. Sarà anche per questo motivo che la Carispaq cresce, si estende in molte regioni, conta oltre 50 sedi e altre tre ne aprirà in Umbria, area evidentemente più disposta ad agire.
La banca aquilana, a prescindere dai dati di bilancio – che tutti conoscono da giorni e che vengono messi ormai in rete e forniti alle agenzie nazionali obbligatoriamente – ritenuti comunque buoni, ha ideato una politica di sostegno e di aiuto a imprese e persone. Anche in collaborazione con le autorità religiose, prima che lo facessero altri con grande divulgazione. “Non tutte le banche sono uguali” dice Tordera “noi vogliamo essere diversi, è il DNA della banca e dell’intero gruppo”.
Accanto alla gente, come? Aiutando chi può essere aiutato, chi dà garanzie. Niente prestiti senza ombrello, niente credito facile per politica o grazie ad altri retroscena. L’istituto intende perseguire una politica economica e commerciale sana, senza “tossicità”. Crescita in buona salute, e nessun regalo, ma la massima attenzione per persone e iniziative serie, realizzabili, affidabili.
“Il botto – dice il presidente Battaglia – viene da lontano e non dipende da noi. Anzi, penso che se fosse dipeso da noi, avremmo saputo e potuto evitarlo, così come riusciamo, finora, ad evitarne le conseguenze peggiori nel limite del possibile”.
Non facciamoci illusioni per il 2009, non sarà una buona annata. Ma neppure tiriamo i remi in barca arrendendoci. In fondo, l’illimitata saggezza napoletana (“Ha dda passà ‘a nuttata”) è un grande aiuto.


17 Marzo 2009

Categoria : Economia
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Al momento l'inserimento di commenti non è consentito.

Articoli Correlati