Dragaggio, sindaco allarmato: “Ognuno si prenda le sue responsabilità”


Pescara – I politici si sentono incalzati dall’incredibile farsa del porto canale che nessuno riesce a dragare, e prendono le distanze, consapevoli dell’impossibilità, da parte della città, di accettare qualsiasi spiegazione. Niente può spiegare, infatti, ciò che sta accadendo, ormai da mesi. Se il commissario Testa non esclude le dimissioni, il sindaco Luigi Albore Mascia tenta di correre ai ripari, anche alzando la voce. Per il mancato dragaggio del porto “ogni istituzione deve assumersi le proprie responsabilita’. Non puo’ essere solo la politica a restare con il cerino in mano”. Lo ha detto questa mattina , dopo aver saputo della stasi che si e’ creata a livello tecnico in merito alle analisi sul materiale da dragare, di cui ha parlato il commissario del dragaggio Guerino Testa. Una stasi che nessuno potrà offrire come spiegazione accettabile ai cittadini, ai pescatori, ai commercianti. L’unica verità che a loro balza agli occhi è che il porto è chiuso da mesi, semplicemente perchè non è stato dragato: ordinaria manutenzione, ovunque ma non a Pescara…
Il sindaco ha sottolineato “l’irresponsabilita’ del laboratorio di Brescia” che ha fornito in ritardo all’Ispra il materiale per cio’ che riguarda le procedure di analisi seguite, e ha invitato Testa “ad andare avanti, a non dimettersi perche’ il risultato arrivera’”. Polemico il direttore generale dell’Arta, Mario Amicone, il quale non accetta di buon grado che il laboratorio di Brescia “faccia quello che vuole” e “gli sia consentito di giocare con le mani”, usando una metafora calcistica. “Se hanno modificato le procedure – ha aggiunto Amicone – mi vengono delle perplessita’. E’ come ricevere un controllo della Guardia di finanza e avere la possibilita’ di modificare i documenti mostrati in un primo momento”. Un caso simile si e’ gia’ verificato con il blocco del dragaggio del porto turistico ma ad oggi non si sa niente – ha concluso Amicone. E’ apparso preoccupato il comandante del porto, Luciano Pozzolano: “Stiamo navigando a vista – ha detto – la situazione non fa che peggiorare. Ogni giorno ci dobbiamo inventare qualcosa di nuovo perche’ l’entrata e l’uscita dal porto avvengano in sicurezza. E l’economia e’ al collasso”. Lo sanno bene gli operatori del porto: 27 di loro stanno gia’ agendo contro il ministero delle Infrastrutture e non e’ detto che non vengano intraprese altre azioni, anche nei confronti del laboratorio di Brescia, come ha fatto intuire Bruno Santori. Nel frattempo tre armatori si sono detti interessati a Pescara come tappa per le crociere, ma ad oggi non e’ possibile dare una risposta.


26 Gennaio 2012

Categoria : Cronaca
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