Dragaggio: tra lungaggini e lentezze


Pescara – “Vogliamo avere notizie certe in tempi brevissimi”. E’ l’esigenza espressa questa mattina dal commissario straordinario del dragaggio Guerino Testa, che ha ripercorso le ultime tappe relative alle stop imposto al dragaggio. Il 12 dicembre, ha ricordato, e’ cominciato il prelievo dei materiali nella darsena commerciale, subito interrotto su disposizione della Procura della Repubblica dell’Aquila.
Alla base di questa interruzione c’erano le analisi sul materiale da dragare, effettuate da un laboratorio della provincia di Brescia (per conto della Procura) che ha certificato la presenza di Ddt e Naftalene nel porto, mentre per l’Arta (Agenzia regionale di tutela ambientale) la presenza di queste sostanze era assolutamente al di sotto dei limiti previsti dalla legge. L’Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) il 13 gennaio si e’ posto come arbitro e ha chiesto ai due laboratori di fornire nel giro di poco tutta la documentazione sugli accertamenti eseguiti, per capire se le metodologie usate da una parte e dall altra fossero idonee o meno.
Solo ieri, ha spiegato Testa, il laboratorio di Brescia ha consegnato tutto all’Ispra mentre l’Arta e’ stata celere e ha consegnato entro il 18 gennaio tutta la documentazione richiesta. Tra l’altro, nell’interlocuzione con l’Ispra, il laboratorio lombardo ha rettificato una procedura.”Da parte del laboratorio, ha sottolineato Testa, non sono stati mantenuti gli impegni presi il 13 gennaio scorsi di fronte al prefetto Vincenzo D’Antuono e oggi, per responsabilita’ che un giorno qualcuno si dovra’ assumere, siamo ancora senza una risposta. Non sappiamo ancora se il materiale da prelevare nella darsena puo’ essere sversato a mare o no e sicuramente questo punto interrogativo ritarda tutto l’iter del dragaggio, in una situazione che e’ gia’ assolutamente drammatica”. Testa ha anche annunciato che la ditta Gregolin, vincitrice dell’appalto sul dragaggio ha annunciato che il fermo della draga Gino Cucco ha comportato un costo stimato di 560mila euro per mere spese vive a cui si devono aggiungere altre spese per il ripristino della funzionalita’ dell imbarcazione. Testa ha parlato poi delle sue possibili dimissioni da commissario: “Se si tratta di un atto finalizzato a salvare il porto e chi lavora in mare lo faro’, altrimenti non mi tiro indietro di fronte ad un impegno che mi e’ stato conferito dallo Stato e che intendo portare avanti”. Il commissario non ha escluso di chiedere la chiusura del porto, se la stasi dovesse continuare.


26 Gennaio 2012

Categoria : Cronaca
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