Comincia a mancare la benzina, scaffali spogli nei supermercati
L’Aquila – FREDDO E MALTEMPO: IN CASO DI EMERGENZA NON SI POTREBBERO USARE LE AUTOMOBILI PER RIFUGIARVISI O FUGGIRE – Sono le 17 quando si diffonde la voce: manca la benzina. In verità in alcune zone (L’Aquila, ad esempio) mancavano sia benzina che gasolio da questa mattina, in molti impianti, specie i minori. Con immancabili quanto sgradevoli code e attese davanti alle pompe con qualche goccia da distribuire. In serata, con freddo e maltempo in arrivo, la situazione è decisamente peggiorata. Le previsioni dicono che potrebbe nevicare e che farà amnche molto freddo in tutto l’Abruzzo: per stasera, piogge forti e bufere di vento. E quindi maggiore la necessità di avere carburante per ogni evenienza.
Immaginate un terremoto con il maltempo e senza benzina. Forse le autorità dovrebbero pensare a queste cose e impedire che la gente sia ridotta alle corde, almeno in certe zone già provate da altre avversità .
Fino al momento in cui il benzinaio dice che il pieno non lo può fare, la gente – come sempre poco e male informata – non percepisce il problema. Invece il blocco dei tir il problema lo ha portato immancabilmente, al tramonto del Sole, che sulla costa era già sparito dietro le nuvole da qualche ora. “Abbiamo solo gasolio blu” dice un benzinaio. “Quello che costa di più?”. Certo, proprio quello: e ti pareva. Circola anche qualche voce differente: rincari dei prezzi mentre la richiesta aumenta, per quel che c’è rimasto nelle cisterne. Voce non verificata, ma di questi tempi puoi credere sempre al peggio, e non ti sbagli.
Un benzinaio ci confida che un rifornimento potrebbe arrivare in serata. Siamo a Tortoreto. “Mi ha telefonato l’autista e mi ha detto che uscirà a Grottammare, per aggirare il blocco che c’è a S.Benedetto del Tronto. Se gli riesce questo stratagemma, stasera avremo i carburanti”.
Più a nord, le stazioni ENI sono già a secco appena dopo le 17.
Anche chi è reduce dalla spesa nel supermercato ha da dire la sua: “Scaffali quasi vuoti, scarni, specie gli alimentari, frutta e verdura. E comincia a scarseggiare pure l’acqua”. Insomma, si sta riproducendo il clima di tutti i blocchi dei tir, con annessa paura di rimanere fermi e magari pure con il frigo vuoto.
Andiamo a dare un’occhiata ad un paio di blocchi: Mosciano e Val Vibrata. A Mosciano un gruppetto di manifestanti si riscalda con il fuoco acceso su un prato, ma comincia a piovere e tutti si imbacuccano. I bisonti fermi sono parecchi, ma non moltissimi. Più numerosi al casello Val Vibrata, ma in ordine: presenti i carabinieri, restano liberi i varchi per le auto. Dei manifestanti questionano a voce alta con un furgonista che chiede di passare verso Nereto.
Ieri sera da queste parti un camionista è stato picchiato e mandato in ospedale.
Più a sud, a Città S.Angelo, oggi, è stato danneggiato il tir di un autista tedesco, carico di pneumatici. Non ne voleva sapere di fermarsi ed è nato il problema. Gli animi sono accesi, qualcuno ha anche voglia di litigare, ma tutto sommato c’è calma e la protesta dei bisonti è pacifica. C’è chi la condivide ed è disposto a pazientare. Molti, invece, hanno fretta e protestano anche contro una breve sosta forzata nei rallentamenti. Finora, comunque, tutto è andato abbastanza bene. Ha fatto impressione il fermo della Sevel, che ha sospeso il lavoro: mancano pezzi necessari a produrre i furgoni Ducato. Altre aziende, se la protesta durerà , imiteranno la Sevel. E ai fastidi si aggiungeranno i danni economici.
ATESSA – Il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, partecipera’ all’incontro organizzato per questa sera alle 19 dagli autotrasportatori in sciopero lungo la fondovalle Sangro, nei pressi del casello autostradale dell’A-14 Val di Sangro. “Raccolgo volentieri l’invito degli autotrasportatori e assicuro la mia disponibilita’ ad ascoltare le richieste e le proposte della categoria – scrive Di Giuseppantonio in una nota – di fronte ad una protesta, che anche nel nostro territorio sta avendo ripercussioni sul mondo produttivo, la politica deve saper ascoltare, farsi interprete dei problemi e trovare soluzioni” . Il presidente della Provincia e’ stato invitato dagli stessi autotrasportatori che stanno portando avanti lo sciopero in autonomia dai sindacati di categoria. L’incontro si terra’ nel piazzale del distributore di benzina ‘low cost’ Thomas, dove gli autotrasportatori si sono radunati in un presidio da domenica sera.
COLDIRETTI – “Non si puo’ andare oltre: il governo deve intervenire e rimuovere subito tutti i blocchi dei tir per consentire la libera e immediata circolazione delle merci. Questo prolungato sciopero degli autotrasportatori sta rischiando davvero di portare l’agricoltura al collasso, senza contare le conseguenze sui consumatori che oggi pagano il doppio del prezzo per comprare un chilo di zucchine”. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. “I produttori non ce la fanno piu’ – aggiunge la Cia – Non bastava la stangata della manovra, che con l’Imu sui terreni, sui fabbricati rurali e sui beni strumentali all’attivita’ agricola si abbatte ben tre volte sulle aziende del settore. Non bastava neppure il “caro-gasolio”, che sta facendo esplodere i costi produttivi degli agricoltori, con un aumento del 150 per cento in due anni e un aggravio di spesa di 5mila euro ad impresa. Ora la protesta dei tir in tutt’Italia puo’ paralizzare definitivamente il comparto, visto che nello Stivale 9 prodotti agroalimentari su 10 viaggiano su gomma per arrivare dal campo alla tavola. I danni al settore sono pesantissimi. Solamente in Sicilia -stima la Cia- il settore lattiero-caseario ha perso piu’ di 4 milioni di euro a causa del mancato invio, alle centrali di trasformazione nel Catanese e in Calabria, di oltre 4 mila tonnellate di latte.
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