“Crisi, guardiamo oltre i dati statistici”
Pescara – “Non dobbiamo fare la rincorsa a chi ha il miglior rating perché il nostro indicatore di riferimento deve essere il benessere effettivo della società ”. Lo afferma l’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, (foto) che prosegue: “Occorre andare oltre i dati statistici e numerici, dati che sono di certo indispensabili per misurare il livello dell’attività economica regionale, nonché parametri importanti nelle politiche di bilancio e nell’opera di far quadrare i conti.
Ma le istituzioni regionali ed il governo regionale non possono continuare a raffrontarsi con i cittadini solo attraverso le cifre del PIL o del Rating. C’è bisogno, infatti, di mantenere al centro dell’azione politica con maggior decisione il benessere reale dei cittadini. Tale benessere passa per il tenore di vita delle persone, per il loro grado di mobilità sociale, la loro salute, la qualità dei servizi, la capacità di attrarre nuove PMI, il giusto riconoscimento ai giovani meritevoli, il rapporto con le Università . Non bisogna dimenticare poi la capacità e la necessità di portare al sistema economico una boccata di ossigeno finanziario, con le banche che dovranno dirottare le proprie risorse al sostegno dell’economia reale, delle imprese e delle famiglie. In questo momento storico, ciò che importa veramente è mettere nelle condizioni la Regione di poter camminare con le proprie gambe, mettendo in campo strumenti che permettano ai giovani di costruire un futuro di opportunità umane e lavorative.
E ciò senza agganciarsi a politiche di tipo assistenzialistico, ma a politiche che mettano in condizione i nostri territori di poter competere da soli, attraverso il sostegno con servizi alle imprese votati all’innovazione per renderle sempre più all’avanguardia, condizione necessaria per competere sul mercato globale. Ed è su questo che ci stiamo concentrando, perché le molte riforme fatte e quelle in essere vanno proprio in questa direzione. In relazione alle riforme relative allo Sviluppo economico, occorre che il territorio faccia del suo e che non ci siano più opposizioni strumentali alla riforma dei confidi, così come a quella dei consorzi industriali. Occorre che le organizzazioni sindacali e datoriali e istituzionali sensibilizzino il territorio affinché nessuno si opponga alla fusione dei 7 consorzi industriali, per arrivare, entro l’estate, all’Arap (Agenzia Regionale Aree Produttive) che avrà la finalità di aumentare il livello dei servizi nelle aree industriali. La nuova Legge sull’industria in uscita poi metterà a sistema tutti gli strumenti vitali al suo sviluppo, tra i quali i Poli di Innovazione, le Reti di Imprese, l’Intesa Quadro Istituzionale, gli Accordi di Programma e i Contratti di Sviluppo, i quali avranno un respiro regionale. E’ giusto che il territorio venga riconsegnato a chi lo vive e lo lavora, e tutto quello che deve fare chi governa è assumersi le giuste responsabilità , mettendo in campo le dovute riforme e trovando le risorse necessarie, così come è stato fatto con i fondi FAS, che sono già orientati verso le linee di azione su indicate”
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