Castiglione su capitale dei confidi
Pescara – Il decreto legge “Cresci Italia”, tra le varie norme messe in campo dal Governo Monti, prevede la possibilita’ per i professionisti di partecipare al capitale dei confidi. Cio’ consentira’ anche agli studi professionali di avere una facilitazione importante nell’accesso al credito per i finanziamenti necessari allo sviluppo delle attivita’ relative. “L’importanza e la necessita’ di un tale provvedimento si era gia’ ravvisata nel momento in cui l’attuale Governo regionale ha impostato la nuova legge di riforma del sistema dei Confidi”, ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione. “In tale legge regionale, la n.37 del 2010, e’ previsto infatti all’art.2 che i confidi debbano prestare garanzie anche in favore dei liberi professionisti, anticipando di fatto quanto previsto a livello nazionale dal Governo Monti. Tale situazione – afferma Castiglione – e’ l’ennesima riprova della bonta’ delle norme presenti nella legge regionale in questione e dimostra anche il senso di innovativita’ che la pervade. Tutto cio’ mi rende consapevole che le scelte a suo tempo effettuate vanno nella giusta direzione e cioe’ verso un sistema con consorzi fidi piu’ patrimonializzati e con la necessita’ di servire tutte le attivita’ produttive presenti in Regione, nessuna esclusa”. Sempre secondo l’Assessore “a riprova della necessita’ di avere consorzi fidi patrimonializzati adeguatamente, vi e’ un dato che sintetizza tale aspetto e che, riportato nel “Sole 24 ore” di domenica 22 gennaio, riguarda le strutture di garanzia di Confindustria a livello nazionale, e la dimensione degli stessi. Infatti, mentre per il nord Italia la media degli associati e’ pari a 4.442, per il sud tale media si attesta a 996. Questo per dire che dobbiamo necessariamente mettere nelle condizioni il nostro sistema produttivo, di avere confidi forti ed in grado di ottenere tassi vantaggiosi per le imprese e per i professionisti, ed un nuovo rapporto con l’attuale sistema bancario. E questo obiettivo si ottiene solo con situazioni di aggregazione, situazioni che mi sono impegnato a promuovere fin dal primo giorno del mio mandato di Assessore allo Sviluppo Economico. A chi critica il lavoro da me svolto finora, dico che il sottoscritto si sente di aver operato con il massimo senso di responsabilita’, improntando la propria attivita’ al rispetto degli interessi generali delle imprese e delle banche e non tutelando altri interessi, argomenta Castiglione.”Ricordo che la legge, non osservata dal Governo, e’ legge regionale dal 2010 ed e’ un provvedimento che va a tutelare gli interessi delle PMI e non dei confidi, i quali devono fare il massimo per poter concedere le garanzie necessarie. Cosi’ stanno facendo tutte le Regioni d’Italia e le Associazioni di categoria che, in maniera convinta, ambiscono ad un sistema delle garanzie piu’ confacente ai reali bisogni delle imprese. Bisogna dire che quello abruzzese e’ un sistema particolare, il cui funzionamento e’ polarizzato intorno alle banche. Il processo di ristrutturazione da esse intrapreso negli ultimi anni, non solo ha poco giovato alla costruzione di un moderno sistema finanziario, ma neppure sembra avere innovato il modello di rapporto creditizio con le imprese, soprattutto le PMI. Chi, parlando a nome del proprio confidi, ignora gli interessi delle PMI, non si rende conto che i rapporti tra banche e imprese devono essere improntati sulla fiducia reciproca che si ottiene solo avendo interlocutori capaci, professionali e stabili. E’ una trasformazione necessaria verso procedure e metodi avanzati, sia per le banche sia per le imprese. La L.R. n. 37/2010 sui Confidi punta, in maniera innovativa, a migliorare le condizioni di reciprocita’ e trasparenza e rappresentano il presupposto necessario affinche’ le relazioni banca-impresa evolvano secondo tale modello, andando a rompere l’impianto del passato. A fare la differenza ormai e’ il peso delle garanzie che potranno essere date da quei consorzi fidi forti patrimonialmente, intersettoriali, e di respiro regionale, capaci di offrire al mondo bancario e al mondo che produce la fiducia reciproca e la trasparenza che connotano il modo di fare credito in una economia moderna. La ratio della nuova legge, infatti, non risiede nel tutelare lo status quo degli attuali confidi, ma nel sostenere le PMI e nel riconsegnare ai confidi il giusto ruolo e la giusta dignita’ di operatore finanziario quale cerniera tra il mondo che produce e il sistema bancario, apportando i giusti criteri di innovativita’ ad un sistema ormai non piu’ rispondente alle reali necessita’.
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