Sciopero tir “illegale” per Codacons
L’Aquila – LA PROTESTA DILAGA ANCHE IN ABRUZZO – (aggiornamento) – In serata la situazione è andata peggiorando anche in Abruzzo. Sono una ventina fino a ora i tir in coda al casello autostradale di Avezzano. La protesta che sta dilagando in tutta Italia ha fatto tappa anche al casello del capoluogo marsicano dove da questa mattina i camionisti hanno deciso di parcheggiare i loro tir. Sul posto, a presidiare l’ingresso dell’autostrada A24 gli agenti del commissariato. La protesta dei camionisti e’ pacifica e non ci sono disagi. I camionisti hanno saputo dell’iniziativa attraverso un tam tam mediatico e subito hanno deciso di aderire. “Da due anni a questa parte non facciamo altro che pagare le conseguenze di una crisi che sta mandando in fallimento le nostre aziende”, ha spiegato uno dei camionisti, “viaggiamo con dei tir che consumato un litro di gasolio ogni due chilometri e il carburante ormai e’ alle stelle. Come possiamo andare avanti in questo modo?”. I camionisti ancora non sanno fino a quando andra’ avanti la protesta. Attendono di conoscere i movimenti dei loro colleghi nel resto d’Italia.
Manifestazioni (ormai indicate come “dei forconi”, perchè germinate tra i coltivatori siciliani) nella zona di San Salvo-Termoli- Vasto, ma anche in Val di Sangro (lunghe code e intoppi), a Pescara Nord, in Val Vibrata, dove gruppi di trasportatori hanno fermato molti mezzi pesanti che sostando ingombrano gli spazi e rallentano il flusso delle auto. Queste ultime vengono lasciate libere di muoversi, ma spesso i grandi mezzi fermi ostacolano la circolazione. Vi sono anche casi in cui i camionisti discutono con i loro colleghi che intendono passare. Questa mattina sono stati fermati anche mezzi pesanti non in servizio, ma diretti verso le officine di revisione. Gli automobilisti spesso protestano e sostengono che è loro diritto transitare, visto che il governo ha vietato qualsiasi blocco della circolazione.
E subito si hanno reazioni e polemiche. Lo “sciopero” dei Tir “non e’ uno sciopero ma una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori”. Lo afferma il Codacons che per questo chiede al Governo, ossia al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Interni, ai sensi dell’art. 8 della Legge n. 146 del 1990, “di adottare immediatamente un’ordinanza non solo perche’ i blocchi stradali siano immediatamente rimossi ma perche’ la protesta sia del tutto rinviata, considerato che anche la semplice e sola astensione dal lavoro, essendo mancato il preavviso di legge ed essendo ormai lo sciopero durato piu’ dei 3 giorni massimi consentiti, e’ illegale”.
Con l’86 per cento dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada, lo sciopero dei Tir mette a rischio la spesa degli italiani soprattutto per i prodotti piu’ deperibili come latte, frutta e verdura che non riescono a raggiungere gli scaffali dei mercati. E’ quanto afferma la Coldiretti che in riferimento alla mobilitazione degli autotrasportatori sottolinea i pesanti effetti che si potrebbero presto avere per le tavole degli italiani e per le aziende agricole. L’agroalimentare – precisa la Coldiretti – e’ il settore piu’ sensibile perche’ ai ritardi e alla perdita di opportunita’ commerciali si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono i prodotti deperibili come latte, carne, frutta e verdura. Come e’ gia’ successo in Sicilia, se non si tornera’ presto alla normalita’, gli effetti – conclude Coldiretti – si faranno presto sentire con gravi danni per le aziende agricole, per il commercio e per i consumatori con gli scaffali dei supermercati vuoti e il rischio di effetti speculativi sui prezzi.
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