“La saggia indifferenza di Colapietra”
L’Aquila – (di Alfonso Magliocco, PdL L’Aquila) – Giorgio De Matteis e Massimo Cialente sono persone attive, anche loro peró senza particolare identità . “Sinceramente per scegliere basterebbe fare testa o croce, siamo sullo stesso piano”, cosà il professor Raffaele Colapietra sulle elezioni all’Aquila. Una concordanza indifferente tale da giustificare il “sorteggio” tra due possibili candidati a “ricostruire L’Aquila”.
Il giudizio, forse “ingeneroso”, esprime peró un comune sentire, soprattutto in riferimento a ció che serve “qui e ora” a questa città . È la vecchia politica che si ripresenta con strategie datate e con il sapore “amaro” del rimasticato.
Quando questa città avrebbe bisogno di ritrovarsi si privilegia lo scontro, quando corale dovrebbe essere lo sforzo di fare proprio il criterio che fu di Adriano (“ho ricostruito molto e ricostruire significa collaborare con il tempo nel suo aspetto di “passato”, coglierne lo spirito o modificarlo, protendendo quasi verso un piú lungo avvenire, significa scoprire sotto le pietre il segreto delle sorgenti”), si privilegia la bagarre di cortile, fatta di quotidiani scontri e rimpalli di responsabilità o si “gioca” ad acquisire meriti inesistenti (zona franca), laddove entrambi mentono! Perchè l’uno non ha colto l’obiettivo della ZFU e l’altro non ha ottenuto nulla da Monti perchè quei soldi c’erano da quasi tre anni e quindi da tempo potevano essere utilizzati per le micro e piccole imprese e non è stato, scientemente, fatto!
Per L’Aquila c’è bisogno di un pontefice, inteso nell’accezione latina del tecnico migliore al quale competeva di “pontem facere”, ma anche come chi unisce ció che é separato. Serve chi é capace di essere freddo come un chirurgo per portare in porto una operazione difficile, ma che abbia contestualmente la sensibilità di un poeta capace di sentire la propria terra e accompagnarla nella sua trasformazione “che è la vita stessa della città ”.
Non serve la vecchia politica, i suoi riti, le sceneggiate cui, oggi, ancora assistiamo, sempre uguali e tali da far sembrare uguali i diversi candidati che si propongono per la ricostruzione dell’Aquila. Di candidati uguali e indifferenziati L’Aquila non ha bisogno. Auspichiamo un nuovo che avanzi, non un vecchio che è avanzato.
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