Aree omogenee, ok ordinanza Monti
L’Aquila – I sindaci delle aree omogenee del cratere hanno espresso un giudizio positivo sui contenuti dell’ordinanza n. 3996 firmata il 17 gennaio scorso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti. E’ quanto emerso nel corso del tavolo di coordinamento che si è svolto ieri a palazzo Silone, sede della Giunta regionale, tra i primi cittadini e il Commissario Chiodi, con la partecipazione di Gaetano Fontana, coordinatore della Struttura tecnica di Missione.
L’incontro ha avuto come oggetto principale la valutazione dell’ordinanza sui centri storici, appena emanata dal Governo, che ribadisce un assunto fondamentale: “la ricostruzione dei centri storici può avvenire solo attraverso la predisposizione dei Piani di Ricostruzioni o tramite piani stralcio, ferma restando la elaborazione di un documento pianificatorio unitario che contenga una stima generale dei costi”; un principio già previsto nella legge 77/2009 e ribadito, peraltro, in numerose riunioni tenutesi nel corso dell’anno 2011.
Per i sindaci delle aree omogenee “si tratta del giusto riconoscimento al lavoro svolto finora”. Infatti, ha dichiarato Emilio Nusca (foto, coordinatore del gruppo e sindaco di Rocca di Mezzo): “Quasi tutti i Comuni del cratere hanno ormai predisposto i Piani di ricostruzioni dei propri centri abitati, e si apprestano a sottoscrivere l’intesa con il Commissario”. “Questo fondamentale traguardo – hanno ricordato i sindaci – è stato raggiunto grazie al lavoro della Struttura tecnica di Missione e al supporto che ha fornito alle Università ed alle amministrazioni locali nella predisposizione dei Piani”. “Con la predisposizione dei Piani – hanno sottolineato i sindaci – si va delineando anche un quadro economico della stima dei costi complessivi della ricostruzione dei Comuni del cratere. Questo consentirà al Governo di poter programmare le risorse da destinare alla ricostruzione e ai singoli Comuni di poter pianificare in tempo ed in maniera puntuale la ricostruzione dei propri centri, cercando di risolvere con priorità i problemi delle persone residenti che hanno visto la propria abitazione distrutta o danneggiata dal terremoto”.
“Con la sottoscrizione dell’intesa sui Piani – ha sottolineato Nusca – non solo si chiude la fase della pianificazione e si dà inizio alla ricostruzione ‘pesante’, ma prende avvio anche una nuova fase: quella della programmazione per il rilancio socio economico dell’area del cratere”. E’ questa la seconda sfida che i Comuni hanno davanti a loro e che li vedrà impegnati nei prossimi anni. “Certo questo processo sarà ancora più impegnativo e difficile – ha evidenziato il coordinatore dei sindaci – perché dovrà mettere insieme tante realtà fra di loro differenti con problemi differenti, ma tutte legate da un unico destino: quello di dare una prospettiva di sviluppo solida e certa al futuro di questa terra. Per fare questo c’è estremo bisogno di essere uniti, di essere consapevoli che siamo tutti legati da un unico filo e che nessuno può prevalere sull’altro”.
Altro problema importante che è stato affrontato nel corso della riunione, strettamente collegato all’avvio della ricostruzione dei centri storici, è la necessità di dotare le singole aree omogenee di altrettanti Uffici territoriali della ricostruzione, cosi come previsto dall’ordinanza n. 3978. “E’ chiaro – hanno detto i primi cittadini – che questo ultimo aspetto è strettamente legato al nuovo assetto di governance che il Governo intende dare al processo di Ricostruzione”. Su questo specifico aspetto nei prossimi giorni i sindaci incontreranno i rappresentanti della Struttura Tecnica di Missione per modulare una proposta di organizzazione degli Uffici da sottoporre all’esame del Governo. Si tratta di “una proposta – dicono i sindaci – che necessariamente dovrà collocarsi all’interno di una quantificazione dei costi senza aggravi per la finanza pubblica, nell’ambito della attuali disponibilità di risorse umane e finanziarie e, già da qualche mese,abbiamo consegnato una ipotesi di organizzazione di questi uffici con i relativi costi di funzionamento e che sarà la base di discussione da cui partire”.
La discussione con il Commissario Chiodi e il coordinatore Fontana si è incentrata poi sull’attuazione del programma relativo a ‘Un’opera strategica per ogni Comune’ e sulla emanazione di un secondo decreto di finanziamento della ricostruzione dei cimiteri danneggiati dal terremoto. “Nel primo caso molti dei Comuni destinatari del finanziamento – hanno ricordato i sindaci – hanno già attivato le procedure di progettazione e di appalto”. Ad entrambe le questioni è stata assicurata da parte del Commissario una immediata risposta positiva.
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