“Avevo in mente serietà e sani principi…”


Chieti – Da Silvio Tavoletta riceviamo: “Quando ho cominciato a pensare a come noi politici potevamo cambiare il modo in cui si gestisce la cosa pubblica e, di conseguenza, il modo in cui i cittadini, gli elettori, percepiscono le azioni del governo del proprio territorio, avevo in mente che l’unica possibilità era quella di mettere in atto una serie di azioni che stravolgessero totalmente l’immobilismo della politica attuale, mettendo al centro i bisogni, i desideri e le idee dei cittadini e, ovviamente cercare di annullare i dubbi, le paure e i pregiudizi nei confronti ai “governanti”.
Ero sereno, avevo dei sani principi (perché da quelli si “principia”, comincia”) consolidati, sui queli basare la mia azione politica. Serietà, abnegazione, trasparenza, innovazione, rispetto e condivisione. Ahimè! Già dai primi mesi avevo capito che la strada che stavo percorrendo, gli strumenti che stavo proponendo, le mie idee erano tutt’altro che condivise anzi infastidivano chi di quell’arte (la politica) ne aveva fatto un mestiere e “guai” a chi poteva stravolgere, mettendo in discussione, regole e comportamenti che, per quanto regolari e legittimi, erano, ormai, radicati, tollerati e, spesso, utilizzati da chi esprime la propria preferenza elettorale.
Ma la mia testa è dura, la mia volontà di ferro, i miei principi inviolabili. Sono andato avanti! Il risultato? Ho detto no, non sono d’accordo, lo abbiamo detto noi di Futuro e Libertà. Il risultato è che sono stato revocato da Assessore provinciale e, per mia fortuna, siamo oggi all’”opposizione”.
E qui viene il punto. Opposizione a chi? E perché opporsi se non perché si crede che qualcosa è sbagliato. Non è sbagliato perché non ci crea un vantaggio ma perché non è pensato per chi poi queste decisioni le subisce, i cittadini. Io credo che ogni decisione di un Assise Comunale, ogni atto della Giunta di Governo cittadino debba avere un unico scopo, il BENE COMUNE. Sono i cittadini che ci hanno eletto, sono i cittadini al centro della nostra azione politica e i politici di Chieti devono agire solo per loro. Oggi, soprattutto dopo il Consiglio Comunale di ieri, ne ho la certezza, non è così. Ho assistito alla solita, risicola compravendita di voti in Consiglio. Non conta più quello per cui si discute e decide, conta essere allineati al Governo cittadino, conta essere in linea con la maggioranza. Non importa se si va contro i propri principi e valori, l’importante è non perdere la rendita di posizione acquisita. Esempio: il PDL e quello che resta della maggioranza ha votato NO all’impegno di pianificare un Sistema di Videosorveglianza per ogni area della città, a tutela del bene pubblico e per la sicurezza dei cittadini. A nulla sono valse le mie considerazioni e quelle di alcuni colleghi che enfatizzavano l’urgenza di monitorare alcune zone della città come il Villaggio Mediterraneo, zona stadio a Chieti scalo, Sant’Anna, la stazione, Il Tricalle, Filippone, Brecciarola…Sapete perché hanno detto NO, siamo Contro? Perché la proposta veniva da un Consigliere di Minoranza. Magari erano tutti d’accordo ma non si può dire “hai ragione” a chi non è fa parte della Maggioranza.

L’Idea di presentare un Ordine del Giorno che promuovesse un Ufficio comunale specializzato nel Monitorare le Gare d’Appalto, gli affidamenti di consulenze tecniche, gli affidamenti di lavori pubblici o di commesse senza Gara, mi sembrava positiva e ottimale per un’Amministrazione che voglia cambiare il modo di gestire i soldi pubblici in un’ottica di Trasparenza, efficienza e rapiditità di effettuare le azioni che possono cambiare la nostra città. Un azione moderna che anche il Governo Berlusconi, con un Decreto del Consiglio dei Ministri del 30 giugno 2011, emanato in attuazione dell’Art. 13 della Legge 13 agosto 2010, n° 136, ha caldeggiato e promosso, individuando e defininendo le modalità di promozione della Stazione Unica Appaltante (S.U.A.), invitando i Prefetti della Repubblica ad attivare ogni iniziativa utile per l’istituzione della S.U.A., a partire da una adeguata sensibilizzazione delle Amministrazioni territoriali. Ma a Chieti, non è possibile. Nell’Odg non si definivano gli elementi tecnici, ne le procedure amministrative ma si evidenziava la necessità di mettere in atto una sistema di buone prassi e di metodologie che consentissero all’amministrazione di non incorrere in errori tecnici e formali e che avrebbero potuto evitare anche molte forme di abuso di cui, troppo spesso l’Italia è contaminata. A nulla è valsa la proposta di mettere in atto un progetto pilota monitorato dalla Prefettura che facilitasse il controllo e l’applicazione della normativa antimafia e antiriciclaggio. A nulla è valsa l’idea di far diventare Chieti la Stazione Unica Appaltante a cui potessero aderire molti piccoli comuni limitrofi. Chieti né avrebbe guadagnato anche per il suo ruolo di capoluogo di Provincia.

Molti colleghi mi avevano detto, all’atto della presentazione che erano d’accordo e che avrebbero votato a favore. Ma il richiamo della Maggioranza è troppo forte, l’ordine di scuderia è legge.

Io mi chiedo il perché non si sente l’esigenza di innovare la macchina burocratica, di renderla trasparente più di quanto non lo sia già. Io non ho nessun dubbio sull’onestà di amministratori e dirigenti comunali e sulla regolarità dell’azione amministrativa del Comune di Chieti. Ma mai mi sarei aspettato una chiusura totale.
Mi chiedo il perché?

Infine, ieri ho assistito alla prova inconfutabile della inconsistenza del Terzo Polo anche in Consiglio Comunale di Chieti. L’UDC ha votato contro l’Ufficio Unico Gare e Appalti. Perché? L’UDC che vanta il proprio codice etico, che nell’intervento del suo capogruppo dice siamo d’accordo ma…voteremmo si se…nessuno fatto concreto, nessuna motivazione credibile. La logica utilitaristica della politica attuale, autoreferenziale, finalizzata a mantenere strette le poltrone forse è la risposta più credibile. Si Vota NO perché, altrimenti, il rimpasto di Giunta sarebbe stato fulmineo.
Noi di Futuro e Libertà non abbiamo paura di perdere una poltrona, abbiamo paura di perdere il FUTURO della nostra città per i nostri figli. Per questo motivo e per difendere i diritti di ogni cittadino, non venderemo mai la nostra LIBERTÀ”.


21 Gennaio 2012

Categoria : Dai Lettori
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