Acqua, rispetto per il referendum
L’Aquila – Il comitato Acqua Bene Comune dell’Aquila esige il rispetto dell’esito referendario. In una nota, scrive: “Ormai da giorni il Presidente del Consiglio Monti e i suoi ministri parlano di privatizzazioni alludendo anche ad un intervento sul servizio idrico. Ultimi in ordine di tempo il sottosegretario Polillo, secondo cui il referendum è stato “un mezzo imbroglio” e il sottosegretario Catricalà che ha annunciato “modifiche che non vadano contro il voto referendario” alla gestione dell’acqua.
Diciamo chiaramente a Monti, Passera, Catricalà e Polillo che non esiste nessuna liberalizzazione del servizio idrico che rispetti il voto referendario: il 12 e 13 giugno scorsi gli italiani hanno scelto in massa per la gestione pubblica dell’acqua e per la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico.
Non pensi il Governo Monti con la scusa di risanare il debito di poter aggirare il voto referendario con trucchi e trucchetti, 27 milioni di italiani si sono espressi per la ri-pubblicizzazione del servizio idrico e questo ci aspettiamo dal Governo nei prossimi giorni.
In Abruzzo si sono espressi a favore dell’Acqua Bene Comune oltre mezzo milione di cittadini e cittadine; nella città dell’Aquila, nonostante tutte le difficoltà logistiche rispetto alla collocazione dei seggi elettorali dovute agli spostamenti della popolazione a seguito del sisma del 6 aprile, hanno votato si il 54,8% degli aventi diritto.
Come comitato Acqua Bene Comune dell’Aquila abbiamo incontrato direttamente, nei nostri gazebo di raccolta firme, nei volantinaggi e nelle nostre iniziative, tantissimi cittadini e cittadine che manifestavano grande consapevolezza riguardo la necessità della gestione pubblica del servizio idrico, viste le esperienze negative di privatizzazione avvenuti già in alcune città italiane; intendiamo difendere questa chiara espressione democratica a tutti i costi!
Saremo molto attenti alle prossime mosse del Governo Monti sul fronte delle liberalizzazioni, non permetteremo che la volontà popolare venga abbattuta a colpi di decreto, di Antitrust o di direttive europee in stile Bolkestein. Metteremo in campo ogni strumento utile alla difesa dei referendum, a partire dalla “Campagna di Obbedienza Civile” lanciata a livello nazionale dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, volta all’autoriduzione delle tariffe con l’eliminazione dei profitti dall’acqua (la remunerazione del capitale). L’applicazione dei referendum è la prima e la più urgente emergenza democratica nel nostro paese, per questo chiediamo, come già fatto e sinora senza risposta, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Mario Monti. Nel contempo chiediamo a tutte le realtà che hanno sostenuto i referendum, ai partiti che da fuori o dentro il Parlamento hanno dato indicazione per il “Sì” ai referendum di giugno, di prendere da subito una netta posizione in difesa del voto democratico del popolo italiano”.
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