Caligola, si cercano documenti e si spremono gli “intoccabili”: possibili sviluppi


Pescara – LA MOBILE NEGLI UFFICI DI CASTIGLIONE E A L’AQUILA – (aggiornamento) – Ancora un’inchiesta che coinvolge la Regione Abruzzo, la cui storia giudiziaria è davvero ricca di momenti drammatici ed emozionanti, sia per i protagonisti che per gli sconcertati cittadini abruzzesi. Nessuno dimentica, infatti, gli arresti in massa nella giunta regionale di Rocco Salini, e quelli successivi in quella di Ottaviano Del Turco.
Arresti di vip, indagini avanti alla ricerca di nuovi elementi che potrebbero estendere l’area delle responsabilità, già importanti a carico delle persone raggiunte da provvedimenti giudiziari. Proseguono infatti gli accertamenti da parte della squadra mobile di Pescara nell’ambito dell’inchiesta che ieri ha portato all’operazione Caligola, con sette arresti, promossa dalla Procura della Repubblica dell’Aquila, ma dal 2010 nata a Pescara. Gli uomini della mobile, diretti da Piefrancesco Muriana, foto, sono in cerca di documentazione utile alle indagini negli uffici di Pescara e L’Aquila del vice presidente della Regione Abruzzo, Alfredo Castiglione (foto). Nel capoluogo adriatico la sede dell’assessorato e’ in via Passolanciano. Non e’ escluso che il materiale venga cercato anche in altre sedi riconducibili a Castiglione. Gli arresti di ieri rappresentano solo la conclusione di una prima parte dell’inchiesta, i cui risultati potrebbero essere ancora una volta rilevanti.
La perquisizione a Pescara è durata almeno tre ore, dopo di che la mobile è partita per L’Aquila, dove perlustrerà e perquisirà altri uffici regionali, forse sentendo anche delle persone. Nel materiale servito per l’emissione degli ordini di arresto, molte intercettazioni definite inequivocabili. L’inchiesta, come si diceva, parte a Pescara nel 2010: in sostanza indagini su tangenti sotto forma di assunzioni di comodo e altri “piaceri” sostanziosi. I documenti e le intercettazioni fanno pensare ad atteggiamenti arroganti e prepotenti di gente che esercitava poteri forti, sicura della propria intoccabilità. Una tessitura di rapporti e contatti che somiglia alle ramificazioni nella foce di un fiume. Corsi d’acqua intricati e intrecciati tra loro, che partono o arrivano da questo e da quello. Una rete di interessi molto complicata, che non ha spaventato i pazienti inquirenti. Ora siamo al redde rationem, e forse ci sono molte altre cose da sapere: la gente abruzzese attende, ancora una volta stuoefatta di fronte alle furberie e sgomitate di chi gestisce i propri poteri (e soldi di altri) come in unan satrapìa. Poi, naturalmente, tutti innocenti e tutti inconsapevoli nelle arrampicate sugli specchi per difendersi.


17 Gennaio 2012

Categoria : Cronaca
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