Il SUV? Magnifico nel rally
Chi ama i mezzi fuoristrada, come noi, ed ha in passato anche praticato un po’ di off road casareccio con Pajero, Toyota e Land Rover, oltre che naturalmente con l’imbattibile Panda 4×4, ha vissuto con partecipazione la bella prova professionistica dei fratelli Tito e Silvio Totani nel Rally Dakar, massacrante corsa nel centro e sud America derivante dalla mitica Parigi-Dakar. Un’impresa sportiva di ineccepibile profilo, finita con onore per i piloti aquilani, come abbiamo riferito. I Totani hanno portato il loro Pajero rosso fuoco fino alla conclusione della prova, pur tra mille difficoltà e problemi. Una bella impresa tutta aquilana che onora la città e l’Italia.
Il SUV si usa così, non per affogarsi nei debiti per comperarlo e ostentarlo lucido e sfavillante in un parcheggio in centro, magari la notte del sabato. Forse non a tutti è chiaro, visto l’uso che si fa solitamente di questi veicoli, di solito neppure minimamente sfruttati rispetto a quello che possono dare. A noi lo sport piace così: faticoso, coraggioso, rischioso e soprattutto fatto non per arricchire, ma per gareggiare. Se poi c’è qualche vantaggio, meglio così. L’Aquila dovrebbe essere grata a questi due suoi figli, perdonate la dizione retorica, ed esaltare una vera storia sportiva. Non sappiamo se lo farà , e neppure se se n’è accorta. Se non lo ha fatto, è tempo che lo faccia. Non sempre e non solo lo sport è fatto di palle da calciare. Talvolta, anche di quelle che ci vogliono per affermarsi e scrivere un pezzo di annali della città . In tanta depressione, un’iniezione di vigore e di ottimismo dai remoti deserti del Perù, tra un Eldorado e un misterioso monumento preincaico. Il rombo di quel Pajero che parlava aquilano a 5.000 miglia dalla sua città sarà indimenticabile.
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