Primarie – Festuccia ci sarà

L’Aquila – Questa mattina il dottor Vittorio Festuccia, accanto ai vertici SEL, (foto) ha annunciato ufficialmente la propria discesa in campo per le prossime elezioni comunali di primavera. Parteciperà infatti alle primarie del centrosinistra, intenzionato a candidarsi sindaco. Gli abbiamo chiesto una sintesi del suo programma e del suo punto di vista sull’attuale situazione. Eccolo. “Il terremoto del 6 aprile 2009 ha cambiato la nostra storia. Le elezioni amministrative del 2012, a tre anni dal terribile evento, sono il punto da cui ripartire per la rinascita della nostra città: o si rinasce, finalmente, o ci si avvia al declino.
Le primarie del centrosinistra debbono essere l’occasione per un vero dibattito sulla ricostruzione, senza silenzi e senza risse, assumendo ognuno le proprie responsabilità, spendendo ognuno le proprie competenze. È solo in questa logica che desidero esserci, nella speranza di poter contribuire, attraverso una competizione vera e leale tra diverse proposte politiche, alla rinascita dell’Aquila.
Le elezioni primarie del centrosinistra ritengo siano lo strumento per le forze politiche, per le associazioni, per i comitati civici e per i singoli cittadini, per dare forma ad un progetto condiviso, che possa contribuire ad una rinascita che, oggi, vediamo lontana e per cui, forse, non sono state ancora individuate le linee d’azione.
Per far ciò ritengo indispensabile:
- la fine dei commissariamenti perché le decisioni possano essere assunte dall’amministrazione comunale eletta dai cittadini, come giustamente sostenuto dalla proposta di legge d’iniziativa popolare, con risorse certe e regole chiare per procedere, con i fatti, alla ricostruzione del patrimonio pubblico e privato
- una nuova e aggiornata strumentazione urbanistica che escluda ulteriore consumo di territorio, ma che sia però in grado di ridisegnare la periferia della città anche alla luce di quello che dopo il 6 aprile 2009, con il regime emergenziale, è stato fatto e consentito, che rivalorizzi il centro Storico dell’Aquila e i centri storici delle frazioni. Nel centro storico bisogna prevedere non solo la ripresa delle attività commerciali ed istituzionali ma, ancor più, la residenzialità dei cittadini
- un vero, concreto e fattibile piano per il lavoro attraverso l’utilizzazione di tutte le risorse comunitarie e nazionali
- un piano condiviso dei servizi alla persona.
- una sperimentazione di democrazia partecipata della cittadinanza attiva.
In altri termini dobbiamo operare per una nuova progettualità che, evidentemente, non può prescindere dall’ascolto. Bisogna delineare una città nuova e aperta al suo territorio.
I Saperi, le infrastrutture materiali e immateriali, il Lavoro e la Partecipazione debbono essere i cardini su cui rifondare una città che deve avere nell’Università, nella cultura e nelle istituzioni culturali, nell’industria farmaceutica ed aereo-spaziale, nel turismo della qualità ambientale, nell’associazionismo e nel volontariato, i punti di forza per ricostruire una comunità.
L’Aquila deve diventare una vera questione nazionale, un LABORATORIO DI IDEE E PARTECIPAZIONE, deve perciò essere il Governo centrale a garantire le opportunità per far sì che la città sia, nuovamente, “la città” che tutti gli aquilani desiderano, anche quelli che, purtroppo, hanno perso la speranza del futuro.
Carlo De Matteis, nel suo libro “L’Aquila Magnifica Citade”, ricorda che il Marchese Matteo Garofalo inviato dal Vicerè spagnolo a L’Aquila dopo il terremoto del 2 febbraio 1703 scriveva: “La città dell’Aquila fu, non è, non so che altro posso dire per accreditare una città tutta rovine”. Oggi noi siamo ancora una volta come al 2 febbraio 1703. Facciamo però in modo che con le nostre idee e con il nostro agire L’Aquila diventi migliore del 6 aprile 2009. E per questo faccio appello a tutti i concittadini, all’IDV e a PRC, affinchè sostengano le primarie come processo di riunificazione di tutte le forze che vogliono contribuire al cambiamento.