Lettera aperta a Piero Peretti
L’Aquila – Riceviamo: “Hai scritto “Basta con il gioco al massacro sulla SGE… L’impressione è di essere mossi esclusivamente da faziose motivazioni e interessi particolari contro la SGE causa di tutti i mali”. Sinceramente, da un sindacalista non mi aspettavo la difesa d’ufficio; poiché tale è apparsa visto che posso affermare ben altri fatti avendo provato sulla propria pelle e su quella dei familiari quanto i responsabili della SGE siano stati capaci di fare; non per fonteggiare l’emergenza ma mettendo in atto sfratti ingiustificati con la complicità dell’Amministrazione Cialente che, lasciando fare ai propri dipendenti distaccati alla stessa SGE, ha pienamente condiviso i vergognosi provvedimenti che hanno portato sul lastrico numerose famiglie in piena euforia degli squadristi inviati da”Linea amica”; famiglie estranee agli affari e a quelle cricche che, con il passare dei giorni, cominciano a venire alla luce. Se un grazie va speso non è certamente per i “raccomandati” che rappresentano una fascia minima dei precari che si contano nel corridoio amministrativo interessato dal sisma. Ma forse sono cambiati i tempi e il sottoscritto da ex (oltre che da giornalista “indipendente”) non si è accorto che il Sindacato è diventato una sorta di casta irremovibile che asseconda chi è salito al potere della politica, nazionale e locale, grazie al “porcellum”. A proposito: bella la foto a colori proposta sulla carta stampata!”
Emidio Di Carlo
Giornalista indipendente
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