Corropoli, deriva petrolifera e Borsacchio
Roseto – Riceviamo da Franco Sbrolla: “In questi ultimi mesi si sta facendo un po’ di confusione sulle ricerche di idrocarburi riguardanti il territorio rosetano, e mi sembra quindi doveroso riportare alcuni fatti documentati.
L’inizio lo si può far risalire al mese di ottobre 2005, quando scattai questa foto, che ritrae alcuni tecnici intenti ad effettuare sondaggi abusivi al confine del Parco a mare della Villa Mazzarosa.
Dico abusivi perché la Guardia Forestale e i Carabinieri, che intervennero quando li avvisai, compilarono due distinti verbali in quanto il mezzo cingolato, proveniente da Cologna Spiaggia e carico di attrezzature, aveva attraversato tutta l’area demaniale senza alcun permesso, e i lavori in corso erano vietati all’interno della Riserva naturale Borsacchio.
Successivamente, il 29 novembre 2005, la società Energia della Concordia presentò al Ministero dello Sviluppo Economico l’istanza denominata Roseto degli Abruzzi, per la ricerca di idrocarburi in un’area di 13,4 Kmq., da Cologna a Scerne di Pineto e dalla battigia alla collina.
A seguire, in data 7 marzo 2006, le società Cor.pro.Italia e Terracon presentarono un’istanza congiunta denominata Sant’Anna, mentre un’altra istanza, denominata Villa Mazzarosa, arrivò il 31 marzo 2006 dalla società Intergas Più (diventata poi Medoilgas Italia).
Le tre richieste erano identiche e il Ministero scelse l’ultima arrivata, che il 9 maggio 2006 iniziò il procedimento. Il 13 dicembre l’esame del Comitato Tecnico diede parere favorevole e il 18 ottobre 2007 l’ing. Fausto Ingravalle, direttore dell’Ufficio F3, firmò la lettera indirizzata alla Regione Abruzzo e al Ministero dell’Ambiente, che comunicava il programma di lavoro espresso dal CTIG.
La moratoria sulle ricerche petrolifere, imposta con la L.R. n. 2 del 10 marzo 2008, e successive integrazioni, fece sospendere l’iter fino al 31 dicembre 2009, ma poi, con un’ altra lettera inviata il 12 febbraio 2010, il Ministero comunicò alla Regione Abruzzo la ripresa del procedimento.
L’11 novembre 2011 c’è stata la pubblicazione sul B.U.R.A. dell’avviso di attivazione della procedura di V.I.A., e da quella data le Amministrazioni, le Associazioni, gli Enti, i portatori di interessi e i privati cittadini hanno avuto 45 giorni di tempo per presentare le loro osservazioni.
Un altro procedimento, denominato Corropoli, interessa il nostro territorio, per la parte che riguarda Cologna Spiaggia e la zona nord della Riserva naturale Borsacchio e di Cologna Paese.
Il progetto, presentato il 1° ottobre 2004 dalla società JKX Italia, ha avuto il parere favorevole il 7 giugno 2006, e si sono già svolte 4 Conferenze dei Servizi.
Per restare in tema, posso anche confermare che nemmeno il nostro mare è stato salvaguardato dalle piattaforme, in quanto le richieste coprono l’intero spazio antistante la costa rosetana.
E come hanno reagito i Comuni della Provincia di Teramo, sui quali pende la spada di Damocle delle cinque istanze denominate: Cipressi (5 Comuni), Colle dei Nidi (9 Comuni), Corropoli (12 Comuni), Villa Carbone (8 Comuni) e Villa Mazzarosa (2 Comuni)?
Pur di estrazione politica diversa, le stesse Amministrazioni, per contrastare la deriva petrolifera, hanno fatto fronte comune con le Associazioni ed hanno partecipato alle manifestazioni pubbliche
(convegni, petizioni, cortei, raccolta di firme, incontri-dibattiti e proiezioni di video), che hanno coinvolto Istituzioni, parlamentari e tantissimi cittadini.
E che ha fatto il Comune di Roseto, oggetto delle brame di due istanze? Assolutamente nulla!
E che ha fatto il sindaco Enio Pavone quando è stato Assessore fino all’agosto 2008?
Ha dormito profondamente!
E quando lo ha svegliato il Sindaco di Pineto, che poi ha doverosamente pubblicizzato l’invio delle osservazioni contro l’istanza Villa Mazzarosa, il nostro Sindaco ha fatto approvare, dalla maggioranza del Consiglio comunale, la proposta di riperimetrazione della Riserva naturale Borsacchio, dove vige il divieto di svolgere le ricerche di idrocarburi.
Il giorno dopo, 16 dicembre 2011, la maggioranza del Consiglio provinciale ha bocciato, con 10 voti contro 9, la mozione della minoranza contro le trivellazioni. E che ha fatto Nicola Di Marco, Consigliere provinciale e presidente del Consiglio comunale di Roseto?
Aveva il dovere civico di appoggiare la minoranza, e, invece, ha preferito assentarsi al momento della votazione!
E che ha detto l’esperto in materia Valter Catarra, presidente della Provincia di Teramo?
Le sue parole, da incorniciare, sono state riportate dai giornali: “Si parla di idrocarburi gassosi, non di liquidi, in sostanza il famoso metano che ti dà una mano”.
Anche questa volta i nostri Amministratori sono stati non credibili e inaffidabili!
Ma noi rosetani, superando le divisioni partitiche, ci siamo ritrovati uniti nelle diverse occasioni in cui abbiamo dovuto difendere la qualità della vita e il futuro delle nuove generazioni.
Insieme ai Comitati e alle Associazioni, abbiamo combattuto e vinto la battaglia contro il passaggio dei Tir sulla S.S. 16, responsabile dell’aria superinquinata che finiva nei nostri polmoni.
Insieme alla maggioranza degli abruzzesi, abbiamo combattuto e vinto la battaglia contro il 3° traforo del Gran Sasso, che avrebbe inferto un colpo mortale alle residue sorgenti.
Insieme alla maggioranza degli italiani, abbiamo combattuto e vinto la battaglia contro le centrali nucleari, alle quali la nostra Regione, unica fra tutte, aveva concesso il nulla osta.
Uniti come nel passato, dobbiamo adesso combattere contro la petrolizzazione del nostro territorio e del nostro mare e contro la riperimetrazione e la cementificazione della Riserva naturale Borsacchio, che il D.M. del 27.4.2010 ha inserito nell’Elenco Ufficiale delle Aree Protette.
E mentre il Comitato unitario continua la raccolta delle firme, le Associazioni e alcuni partiti politici continuano a mobilitare l’opinione pubblica, le Istituzioni e gli Organi d’informazione.
Un primo risultato l’abbiamo già ottenuto, in quanto sono state inviate più di 3.000 osservazioni, che hanno messo in crisi l’Ufficio regionale di Valutazione Impatto Ambientale.
Ove, però, gli interessi di pochi riuscissero a corrompere le coscienze di molti, i figli e discendenti dei nostri Amministratori porterebbero, durante la loro esistenza, il marchio indelebile del tradimento perpetrato dai loro genitori e antenati.
E potrebbe, purtroppo, accadere, anche qui da noi, quel che è successo nella Val d’Agri della Basilicata, dove, per soddisfare gli appetiti delle società petrolifere, è stato scelleratamente riperimetrato, in diverse occasioni, lo stupendo Parco Nazionale della Val d’Agri-Lagonegrese.
In quell’area, i 60 pozzi petroliferi tuttora in attività e il Centro Oli di Viggiano, con le sue esalazioni tossiche e i continui riversamenti inquinanti, hanno stravolto la qualità della vita dei residenti.
A titolo di compensazione, c’è adesso la promessa di una carta prepagata di 90 euro per l’acquisto di carburante, da consegnare ai cittadini lucani patentati che ne faranno richiesta.
Dobbiamo quindi augurarci che il medesimo bonus non entri mai nelle nostre tasche e in quelle dei nostri figli e nipoti.
Perché nessuna vil mercede potrebbe mai ripagarci delle ricadute negative sul nostro turismo, sulla nostra agricoltura, sulla nostra pesca e sulla nostra salute.
Franco Sbrolla http://www.francosbrolla-roseto.it
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