Incendio taroccato, due arresti
Pescara – APPICCATE PER INCASSARE L’ASSICUAZIONE LE FIAMME AL FLORIDA CAFFE’ – Due persone sono state arrestate dalla squadra mobile per l’incendio del “Florida caffe’”, il ristorante andato completamente distrutto a marzo 2011 con danni per circa un milione di euro coperti da assicurazione. Gli arrestati sono Luca Di Matteo, di 24 anni, appartenente ad una nota famiglia, che insieme alla fidanzata era titolare del locale, ritenuto il mandate dell’incendio, finito ai domiciliari, e Luca Scarani, 36 anni, pluripregiudicato di Moscufo, nato a Trani rinchiuso in carcere. Una perizia ha accertato l’origine dolosa dell’incendio. Le indagini sul rogo che ha danneggiato anche attivita’ vicine, hanno preso il via per un tentativo di estorsione ma poi la squadra mobile ha ritenuto che ad organizzare tutto potesse essere stato il titolare del locale che aveva debiti per centinaia di migliaia di euro.
A seguito dell’incendio dello scorso anno, Di Matteo avrebbe perfino venduto l’orologio. A generare ulteriori sospetti il fatto che un mese prima avesse aumentato il premio della polizza assicurativa, nonostante il locale fosse chiuso (tant’e’ che non pagava piu’ le bollette). Fondamentali, poi, le telefonate (intercettate) tra Scarani e una terza persona per pianificare un altro incendio: Scarani faceva riferimento al rogo del Florida e raccontava alcuni particolari, come l’utilizzo di 5 o 6 taniche di benzina. Lui, per distruggere il Florida, si sarebbe occupato del sopralluogo e avrebbe fornito indicazioni mentre gli esecutori materiali sarebbero altri due, ancora da individuare. A ricostruire le indagini e’ stato il dirigente della squadra mobile, Pierfrancesco Muriana, che ha parlato della fortissima esposizione debitoria di Di Matteo, socio di minoranza della societa’ Fioravante srl (la quota maggioritaria e’ della fidanzata), che gestiva il ristorante “Florida caffe’” in piazza Le Laudi. Prima dell’incendio del 2 marzo 2011 Di Matteo aveva aumentato i premi della polizza assicurativa, in particolare per la merce contenuta nel locale, abbassando quelli sull’immobile (che non e’ di sua proprieta’), e questo passaggio ha insospettito gli investigatori. Non si e’ mai tradito telefonicamente mentre Scarani e’ stato meno prudente e parlando con un’altra persona di un incendio da effettuare nel teramano avrebbe svelato diversi particolari dell’accaduto al “Florida Caffe’”. Per appiccare l’incendio i punti di innesco sono stati sei e sono stati utilizzati complessivamente 30 litri di benzina. Non e’ stato necessario forzare la porta di ingresso, per entrare, e la corrente elettrica era staccata. Nelle immagini mostrate oggi dalla polizia si notano due deflagrazioni. Quattro minuti prima che scoppiasse il rogo una persona e’ passata davanti al locale, correndo un rischio estremo. Per la squadra mobile l’operazione malavitosa e’ costata circa 30mila euro, di cui 6.000 intascati da Scarani per dirigere il da farsi. I danni interni provocati dal rogo ammontano a 750mila euro, ma l’assicurazione non ha risarcito nulla, considerato che l’indagine era ancora aperta. Nel corso della perquisizione effettuata oggi dalla mobile a casa di Di Matteo (che vive con il padre), sono stati trovati assegni protestati per 300mila euro. Qualche tempo prima del rogo Di Matteo, che compare anche in altre due societa’, aveva denunciato il furto di un’auto per un valore di 80mila euro. Il locale e’ stato dissequestrato.
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