L’Aquila Ovest, nuova realtà urbana
L’Aquila – Il sindaco di Scoppito, Angelo Cortelli, ci scrive: “Il territorio ad ovest de L’ Aquila, nel cratere del sisma del 6 aprile con i Comuni di Scoppito, Tornimparte, Lucoli, le frazioni Sassa e Preturo, costituiva una realtà di circa 12mila abitanti.
I cittadini e le amministrazioni comunali hanno saputo rispondere con dignità, prontezza e competenza all’emergenza terremoto. Sono state riaperte le scuole subito dopo la Pasqua, ed i servizi sono stati subito tutti attivi, sono stati allestiti numerosi campi di accoglienza, distribuiti sul territorio al fine di contenere il disagio dei cittadini. Questa fase però ora vorremmo lasciarla alle spalle ed organizzarci per il futuro. Dobbiamo saper “vedere” quali sono le nuove sfide che ci aspettano e, con urgenza, prevedere quali saranno i problemi che ci si presenteranno a brevissimo.
In questa area, dall’autunno, secondo le previsioni del Governo, verranno a vivere altre diecimila persone che si insedieranno nelle abitazioni realizzate dalla Protezione civile. Se si aggiungono coloro che già stanno chiedendo di trasferirsi su questo territorio ed il personale che sarà impegnato nella ricostruzione, e’ chiaro che si stà costituendo un insediamento urbano con 25-30mila persone dove prima ne vivevano 12mila.
Scoppito come tanti altri comuni, già prima del terremoto, soffriva di alcune criticità nei servizi ed in particolare nel servizio idrico integrato, acqua fognature e depurazioni. E’ accaduto piu’ volte, nel nostro territorio, di non avere acqua a sufficienza nel periodo estivo, o che la rete fognaria esplodesse nel periodo delle piogge.
Il collegamento stradale con L’Aquila, la ss. 17, era già saturo nella tratta Scoppito-L’Aquila, con un traffico intensivo nelle ore di punta ed una elevata pericolosità.
In questa fase di post-terremoto, Scoppito, come tutto il comprensorio intorno a L’Aquila, si sta ponendo come un riferimento importante per l’insediamento di nuove attività commerciali e per nuovi insediamenti abitativi. Inizieranno inoltre, a breve, i cantieri della ricostruzione nei singoli Comuni, con il transito conseguente ed intensificato di mezzi pesanti e successivamente dei nuovi residenti.
Tutto questo rende evidente che l’assetto “urbano” del territorio ne sarà sconvolto.
Gli amministratori pubblici, di ogni livello, devono saper affrontare dopo l’emergenza, gli stravolgimenti che il sisma ha provocato e continuerà a provocare nel tessuto sociale e negli insediamenti abitativi del territorio. L’Aquila, oggi piu’ di prima, dovrà essere capace di rappresentare quella idea di città territorio, di cui tanto si e’ parlato.
Il “centro” del territorio Aquila-Ovest e’ rappresentato dall’area di Sassa Scalo. Bisognerà assolutamente ripensare la funzione che tale area deve svolgere in questo nuovo contesto e definire nuove aree industriali e commerciali tenendo conto di tutto il comprensorio.
Era già necessario, ed ancora di piu’ oggi, un intervento strutturale sul servizio idrico integrato e nel sistema dei trasporti stradali e ferroviari, tenendo conto anche della nuova realtà costituita dall’aeroporto di Preturo. Le amministrazioni pubbliche debbono dimostrare di essere capaci di comprendere i fenomeni in corso per fornire le soluzioni in tempi rapidi. Il terremoto e’ un macigno sulla strada degli aquilani. Non possiamo permetterci l’ulteriore macigno delle procedure farraginose, delle divisioni territoriali, delle lentezze burocratiche e della confusione nella progettazione e nella guida dei cambiamenti che il sisma ha reso non più rinviabili. A Scoppito faremo la nostra parte”.
(Nella foto: La parte nuova di Scoppito, S.Dorotea)
Non c'è ancora nessun commento.