RC sbotta: “Primarie, non solo totonomi…” – Gli altri designano un Livingstone
L’Aquila – RIFONDAZIONE SPARIGLIA TUTTO – NEL CENTRODESTRA SANTANGELO “ESPLORATORE” – Le turbolenze nell’ambito indistinto della sinistra aquilana si susseguono. C’è chi pensa di mettere tutto a posto con delle primarie (specciate come il massimo della democrazia), e nel contempo cucina i pochi nomi che “debbono” figurare come “offerta” all’elettorato, primo dei quali quello di Massimo Cialente, sindaco uscente. E desideroso di essere anche rientrante, visto il grande sciorinamento di opere pubbliche “quasi cotte” ostentato ieri: ponti, strade, bretelle, rotatorie. Tutto tra maggio e giugno. Dimenticando, magari, che per il semplicissimo mercato degli ambulanti di piazza d’Armi (tutto fermo da mesi) non sono bastati quasi tre anni…
C’è anche chi, come Rifondazione comunista, spariglia tutto e mette in campo copiosi interrogativi. Ecco cosa scrivono Francesco Marola e Goffredo Juchich, segretari provinciale e comunale del partito:
“IL CONFRONTO PASSI PER I PROGRAMMI, NON SOLO SULLE CANDIDATURE – Nel dibattito politico sulle prossime elezioni comunali siamo fermi da tempo al totonomi sulla candidatura a sindaco e ai tatticismi. Noi non ci stiamo. Le prossime elezioni saranno un momento storico per L’Aquila, segnato dal dovere della ricostruzione materiale e sociale, va posta al centro la sfida delle idee e dei programmi, come noi abbiamo cercato di fare fino ad oggi. Dobbiamo constatare che allo stato attuale delle cose, senza una seria discussione programmatica alla base, le primarie promosse dal Partito Democratico rappresentano uno scontro tra persone, più che una competizione sul progetto e le idee da mettere al servizio della rinascita della nostra città .
Andava anteposta la politica alle persone, invece è accaduto il contrario.
Il sindaco Cialente ha proposto la sua candidatura. Sulla stampa il sindaco auspica un confronto vero, ma non ci sembra che ve ne siano le condizioni, a partire dalla frammentazione della coalizione.
Vittorio Festuccia ha offerto la sua disponibilità per questa competizione, credendo nella possibilità di un percorso di reale partecipazione; lo ringraziamo per il suo impegno generoso, ma ad oggi tale potenzialità ci appare sfumata. Le primarie rischierebbero di rappresentare, di certo per responsabilità non sue, solo la rilegittimazione del sindaco uscente ottenuta con una forzatura su un quadro politico più che frammentato. Per noi le cose sarebbero dovute andare al contrario: non impostare tutto sui nomi ma sui contenuti e sui metodi di governo. Avremmo auspicato il lavoro per l’unità del centrosinistra e sul coinvolgimento dei nuovi movimenti civici, l’ascolto della forte richiesta di discontinuità che proviene dalla società civile, come è successo altrove in Italia, ad esempio a Milano e Napoli.
E’ del tutto evidente che non è stato così, il PD ha chiuso un percorso in tal senso, accodandosi alle pur legittime ambizioni di Cialente. Ci chiediamo come mai questa volta non ci sia l’ombra di una competizione vera con la presenza di molti candidati, come avvenne nelle primarie delle precedenti comunali.
Fare le primarie oggi significherebbe sottoscrivere un’alleanza a scatola chiusa, una cambiale in bianco che, per l’altezza della sfida che ci pone il futuro della nostra città , sarebbe da irresponsabili lasciare nelle mani di chiunque. In questo quadro per noi, ad oggi, le primarie non sono percorribili. Per questo siamo disposti a discutere con tutti, rimanendo fermi alla necessità di passare per confronto con le nostre battaglie e le nostre idee.
Per noi è imprescindibile la discussione di alcuni temi che riteniamo centrali: deve essere posto fine al regime commissariale verso la direzione della massima partecipazione; l’assistenza alla popolazione deve passare in capo al comune e, superata la fase emergenziale, deve essere calibrata sulle reali possibilità dei cittadini, introducendo criteri che fanno riferimento a condizioni reddituali e patrimoniali; va completamente ridiscussa la filiera della ricostruzione che ha prodotto lo stallo attuale, va ricercato il criterio della ricostruzione a volumetria zero e del minimo impatto ambientale; il patrimonio pubblico, ad esempio il complesso di Collemaggio, non va svenduto ai privati, ma va riqualificato e difeso come bene comune; va sostenuta maggiormente la rinascita dell’Università dell’Aquila, per la città e per gli studenti.
Va rispettato l’esito referendario sui servizi pubblici, la riorganizzazione delle municipalizzate deve mantenere gestione pubblica e livelli occupazionali; vanno valorizzati i servizi sociali, garantiti i livelli assistenziali essenziali nel rispetto dei contratti collettivi degli operatori. Vogliamo un turismo della qualità ambientale e non impattante; va redatto un piano regolatore comunale sulle cave, le VIA vanno estese a tutte le opere impattanti e vanno applicate le nuove norme regionali; no alle grandi opere costose ed inutili, si alla tutela del territorio.
Questi sono solo alcuni, per necessità di sintesi, tra i punti programmatici per noi fondamentali, per cui vogliamo che passi il confronto politico. Su questa base siamo disposti a confrontarci con le tutte forze nel campo del centrosinistra”.
CENTRODESTRA – Dall’altro lato, nel centrodestra, si procede con cautela e sondando il terreno. Di farlo con provata capacità mediatrice, è stato incaricato Salvatore Santangelo, modi raffinati, cultura, acume politico. Il personaggio adatto.
“Da domani – si legge in una nota – partirà il primo ciclo di consultazioni del centrodestra aquilano dedicato al tema della ricomposizione politico-programmatica delle forze alternative all’attuale amministrazione comunale e favorevoli all’uso delle primarie come strumento per selezionare il prossimo candidato sindaco.
Salvatore Santangelo, che ha avuto dal coordinatore provinciale, Gianfranco Giuliante, il compito di organizzarle e di trovare la più ampia convergenza su questo tema afferma: «In questo momento registriamo una sintonia e un’unita di intenti con gli esponenti del Movimento Liberal Socialista e con La Destra. A quest’ultima in particolare va riconosciuto il merito di essere stata insieme a noi la più tenace sostenitrice del metodo delle primarie». L’invito a partecipare è stato esteso anche al Movimento per le Autonomie e al Grande Sud con l’obiettivo di giungere alla definizione di un programma e di una candidatura comune, ma questi due partiti non hanno ancora aderito. «La strategia è procedere a cerchi concentrici – prosegue Santangelo – partendo da coloro che vogliono dar voce alla base per giungere ad un coinvolgimento delle altre forze come Fli e Udc, che in Europa hanno come noi in riferimento i valori del partito popolare. Oggi le principali obiezione che si fanno nei confronti delle primarie sono da un lato la delegittimazione dei partiti e dall’altro il poco tempo a disposizione. Alla prima si risponde che l’antipolitica si affronta solo con un processo di rigenerazione della classe dirigente e con nuove forme di partecipazione; alla seconda che il tempo dedicato alle primarie è un tempo utile per raffinare e rendere più forte la proposta programmatica e dare una credibilità certamente diversa al candidato sindaco».
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