Ciò che siamo e ciò che eravamo


Qualche giorno fa ho incontrato un giornalista in uno dei tanti bar che punteggiano i piccoli obbligatori raccordi anulari dell’Aquila. Ero lì per sostenere una pratica che sta a cuore a me e a quanti si augurano una ricostruzione anche culturale della città. Ma il nostro incontro ha preso tutt’altra piega e non certo per disattenzione del mio interlocutore, quanto per l’interesse che ha destato in me il libro che l’amico aveva con se’. Quasi automaticamente ho cominciato a sfogliarne le pagine a caso, a cercare l’indice e mi sono ritrovato a fare domande sui temi trattati nel volume, particolarmente colpito da tutta una serie infinita di riflessioni del mio interlocutore sul mistero dell’universo e sul complesso rapporto tra scienza e fede, argomento di grande attualità per l’uomo moderno .E nello stesso tempo ero pervaso da un sentimento di meraviglia nel trovarmi davanti un uomo, un giornalista che conoscevo da trent’anni e di cui ignoravo evidentemente un aspetto importante della sua personalità. Insomma non avrei creduto che si nascondesse in lui un ghost-writer, un uomo ombra,capace di disquisire in modo competente, con riferimenti filosofici e scientifici di quantistica, galassie, buchi neri e altro. La lettura poi del volume è stata un’ulteriore sorpresa. L’autore riconsegna al lettore, con un linguaggio raffinato e nello stesso tempo piacevole, la sua ricerca sul mistero della natura con lo stupore “che spinge la mente verso il divino”. Un patrimonio di conoscenze che ci consente di conoscere l’essenza del pensiero di filosofi e scienziati, da Galileo a Einstein,da Giordano Bruno a Cartesio, solo per citare alcune delle fonti. E così argomenti difficili diventano comprensibili, una storia dell’universo che ha il pregio di essere destinata a tutti. Anche se qualche argomento risulta più ostico per noi profani e avrebbe bisogno di essere approfondito dalle letture che l’autore consiglia,non viene mai voglia di chiudere il volume e metterlo da parte.E questo perché Gianfranco Colacito, è lui l’autore, in questo suo splendido volume ” microMacro- cronache di fisica e astrofisica” – ed. Carabba ,ha trasferito oltre alle sue conoscenze, l’amore per la materia trattata e le sue emozioni, prendendo in prestito, a volte, le parole dei poeti. Ma l’opera,senza peccare di pedanteria ,indica anche ai giovani che un altro mondo è possibile e che non c’è solo lo sballo a cui li obbliga la società. “…lo sballo celeste non costa che pochi litri di carburante….per sballarci-almeno per alcune ore-basta recarci in montagna in una notte serena e indugiare ad ammirare il cielo stellato…”. E in questo, ma in altre tante osservazioni sulle questioni attuali che costellano la seria e puntuale ricerca scientifica, si ritrova il giornalista Colacito da trent’anni vigile coscienza degli accadimenti della nostra epoca.


27 Gennaio 2011

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