“Via dal patto per lo sviluppo”


Pescara – CONFARTIGIANATO, CNA E CONFESERCANTI si autospendono dal Patto per lo sviluppo sottoscritto con la Regione Abruzzo il 14 aprile 2011. La decisione, annunciata stamani , e’ legata al fatto che “le scelte strategiche della Regione sono state compiute fuori dal Patto per lo sviluppo” e questo strumento “e’ stato svuotato dei suoi contenuti”. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato i rappresentanti delle tre associazioni imprenditoriali e cioe’ i presidenti regionali Angelo Taffo per Confartigianato, Italo Lupo per Cna e Beniamino Orfanelli per Confesercenti, con i rispettivi direttori Daniele Giangiuli, Graziano Di Costanzo e Enzo Giammarino.
“Dalla Regione, ha detto Orfanelli aprendo la conferenza, ci attendiamo un rapido cambio di passo” mentre fino ad oggi “abbiamo registrato un atteggiamento insufficiente e inadeguato”. Il Patto “non e’ stato convocato neppure per discutere il Bilancio regionale”. “Le piccole e medie imprese (in Abruzzo ce ne sono 130mila) – ha aggiunto – non possono piu’ aspettare, hanno prosciugato le riserve e ora la situazione si fa drammatica”.
Le tre associazioni hanno sottoscritto il Patto per lo sviluppo “con senso di responsabilita’ e coraggio” con l’obiettivo di “programmare in termini innovativi gli strumenti che consentissero alle imprese di uscire piu’ rapidamente da una crisi durissima” ma “i risultati non ci sono”. Molteplici le critiche mosse alla Regione: l’incontro con il Governo nazionale non ha prodotto i risultati attesi, a partire dallo sblocco dei fondi Fas, il Bilancio continua ad essere scritto senza il coinvolgimento delle parti sociali e alle imprese non vengono destinate risorse per il terzo anno consecutivo. Intanto la riforma sui consorzi fidi subisce ancora rallentamenti e inaccettabili e forzature irresponsbaili come l’apertura ai confidi nazionali nel settore agricolo che snaturano la riforma, dicono Confartigianato, Cna e Confesercenti in una nota congiunta. In Abruzzo, proseguono, ai consorzi fidi si continua a negare il supporto istituzionale della Regione che altrove viene garantito. Le risorse stanziate per le Pmi sono insufficienti e non sono stanziati strumenti decisivi cone l’Artigiancassa. I fondi da sempre finalizzati ad agevolare l’accesso al credito per le Pmi, derivanti dal Fondo unico per le attivita’ produttive, ormai attesi da tempo, sono stati dirottati verso altre voci senza il minimo coinvolgimento delle forze sociali. La giustificazione della carenza di risorse avanzata dalla Regione non e’ piu’ accettabile, fanno notare Cna, Confartigianato e Confesercenti.


10 Gennaio 2012

Categoria : Economia
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