Il sindacato fa domande imbarazzanti?
L’Aquila – MACERIE E MEZZI PER LA RIMOZIONE SCOMPARSI – RISPOSTE, NEMMENO UNA - (Foto: uno dei mezzi che portano il marchio Case, che fa capo alla Fiat) – Che si sappia, almeno fino ad oggi, non è stata fornita alcuna spiegazione alle domande del sindacato dei vigili del fuoco Conapo, circa la destinazione di mezzi offerti dalla Fiat per la rimozione delle macerie aquilane. Mezzi che, al momento, nessuno sa o vuol dire dove siano finiti.
Ricostruiamo la piccola storia, cominciata con una notizia pubblicata da Inabruzzo.com diversi giorni fa. Il sindacato Conapo aveva indirizzato la sua nota alla stampa, e tra le testate anche a noi. Inabruzzo.com, ovviamente, percepita la gravità di quanto si denunciava, pubblicò la nota sindacale. Trascorseo diversi giorni e nessuno se ne diede per inteso. Solo in seguito alcuni giornali si sono accorti della gravità del fatto, e lo hanno riferito. L’ultimo a farlo Il Tempo di ieri 7 gennaio. Ma il mistero resta intatto: sono spariti, perchè nessuno dice dove si trovano, mezzi del valore di oltre 800.000 euro.
Le macerie aquilane vengono rimosse da vigili del fuoco ed esercito, poche per volta, e i siti in cui depositarle sono sempre… uno solo, la ex Teges. In tre anni, non è accaduto altro. E presto il problema esploderà , perchè non si ricostruisce nulla, senza prima togliere di mezzo le macerie in città e negli altri centri crollati.
I mezzi erano sei. Adibiti allo sgombero delle macerie. Nel maggio 2009 Case Construction Equipment, società Fiat, donò alla Protezione civile i sei mezzi, valore più di 800.000 euro: escavatori cingolati e gommati, pale gommate, un sollevatore telescopico. Utilissimi. Ma mai visti. La cerimonia si tenne presso la scuola della Finanza a Coppito. Poi nulla più. E ancora oggi, benchè via sia stata una precisa presa di posizione del sindacato, nessuno ha spiegato dove si trovano i sei mezzi e la Protezione civile meno che mai.
Insisteremo per saperlo. Ma toccherebbe ad altri, a cominciare dal comune dell’Aquila, dalla regione, e dal prefetto porre domande, ricostruire questa sconcertante vicenda, capire dove possono finire sei mezzi donati per le macerie, ma tra le macerie mai arrivati. Forse solo una ridicola vicenda burocratica di omissioni, confusioni, ritardi, scartoffie, firme non apposte, spedizioni mai avvenute? In Italia succede anche di peggio. Ma, di solito, la gente ha diritto almeno di conoscere i perchè.
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