Dragaggio, delegazione da Chiodi
Pescara – L’assurda vicenda del mancato dragaggio del porto canale finisce, come sempre in storie del genere, in soldi. In fondo, è solo una questione di soldi, peè dell’immagine vilipesa della città (risultata incapace di gestirsi nell’ordinario), in fondo non importa a nessuno. I politici sperano che tutto si risolva, e si dimentichi, al più presto. In soldi finisce la storia, perchè domani, con il commissario Guerino Testa, foto, una delegazione di marinai e forse anche di commercianti si recherà a L’Aquila, per bussare a palazzo Silone alla porta del presidente della Regione Chiodi. In buona sostanza, occorrono sostegni economici, risarcimenti, per i danni subiti dalla marineria e dai commercianti dalla paralisi totale del porto. Sono mesi che è fermo, acqua alle ginocchia per chi scende sui fondali fangosi. Inservibile, anche pericoloso. Quindi, danni economici e ora richiesta di risarcimento. Il commissario Testa ha fatto presente, non per la prima volta, che sono già state avviate le pratiche burocratiche per ottenere ammortizzatori sociali. Nessuno ha dormito sul problema. Hanno dormito molto, invece, coloro che non lo hanno risolto definitivamente negli anni precedenti: e loro dovrebbero pagare.
Testa promuoverà in settimana un vertice con le varie autorità e i consulenti della magistratura: bisognerà arrivare ad una decisione su analisi definitive e attendibili dei fanghi (quanto sono tossici?) e ad una loro destinazione. Mica facile. Tant’è vero che sono mesi che si aspetta, e non avviene nulla. Da ultimo, l’incredibile balletto delle analisi contrastanti. Chi sa cos’altro dovranno vedere gli attoniti e increduli marinai, ma soprattutto gli abruzzesi
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